“I tecnicismi burocratici dell’assessore Sulpizio non consolano né i dipendenti comunali, che oggi hanno visto uno stipendio dimezzato, svuotato del dovuto rimborso Irpef, né i fornitori che hanno visto sospesi i propri mandati di pagamento. E a comunicare a tutti che in questo mese sono stati bloccati i mandati di pagamento per problemi bancari non è stata l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, ma l’Ufficio Ragioneria del Comune di Pescara, con cui forse l’assessore alle Finanze Sulpizio dovrebbe fare pace prima di scrivere inesattezze. In un’amministrazione in cui non c’è una cosa semplice o chiara, a questo punto, rivolgiamo all’assessore il nostro interrogativo: chi ha scritto la nota firmata dall’Ufficio Ragioneria in cui è stato ufficializzato il blocco dei mandati di pagamento? Perché per la prima volta nella storia del Comune il rimborso Irpef non è stato conferito ai dipendenti con lo stipendio di luglio e quando verrà liquidato? Perché i fornitori di prestazioni e servizi non sono stati pagati? Domande semplici che non vorremmo dover rivolgere, al solito, ad altre Istituzioni competenti”.
È la replica di Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, all’assessore Sulpizio in riferimento alla sospensione dei mandati di pagamento nel mese di luglio.
“La sostanza odierna – ha ribattuto Foschi – è che secondo l’assessore Sulpizio l’Irpef non è stato pagato per ‘equilibrismi contabili’, secondo l’Ufficio Ragioneria perché la Tesoreria Caripe, per i propri cambi societari e di codici, ha dovuto bloccare sino a data da determinarsi i mandati di pagamento. Il risultato però non cambia, ovvero i dipendenti comunali non hanno trovato il rimborso Irpef, che si paga sempre a luglio, nella busta paga e le imprese non hanno ricevuto gli accrediti in banca per il pagamento delle proprie prestazioni. E questo non lo ha detto l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, ma l’allerta era stato mandato proprio dall’Ufficio Ragioneria del Comune con il quale, pare evidente, l’assessore Sulpizio non parla e non ha rapporti, se neanche sa quello che fa il suo ufficio di riferimento. Nel dettaglio, nei giorni scorsi la Ragioneria aveva inviato un vero pre-allerta con una comunicazione anonima inserita sulla rete intranet dei computer comunali, in cui ha affermato che ‘A causa delle trasformazioni societarie poste in essere dal nostro Tesoriere, e non per cause imputabili al Comune di Pescara, da alcuni giorni non è possibile emettere i mandati di pagamento. Il problema è determinato dall’allineamento dei nuovi tracciati informatici con i codici del nuovo Istituto bancario. L’operazione che si sarebbe dovuta concludere nel giro di pochi giorni, si sta purtroppo rivelando più lunga del previsto.
I Signori Creditori sono pertanto pregati di pazientare per qualche giorno, non appena saremo messi in condizioni di farlo, riprenderemo normalmente con i pagamenti’, versione completamente discordante e stonata rispetto alle dichiarazioni dell’assessore Sulpizio. A questo punto, al solito, ci tocca allora sollevare in maniera formale i nostri interrogativi, partendo da un assunto assodato e certo: ai dipendenti comunali non è stato pagato il rimborso Irpef e le imprese e fornitori di servizi sono fermi con i pagamenti, perché? Colpa della Tesoreria che evidentemente è arrivata impreparata all’appuntamento contabile? Colpa degli ‘equilibrismi’ contabili dell’assessore Sulpizio secondo il quale pare ‘normale’ che un dipendente non si veda pagato in maniera puntuale una frazione dello stipendio dovuta per legge? Perché nessuno si assume la paternità di un disservizio grave? Perché l’assessore Sulpizio o il sindaco Alessandrini non hanno avvisato anzitempo il personale e la città assumendosi le proprie responsabilità? E soprattutto – ha proseguito Foschi – quando il rimborso Irpef verrà corrisposto, non accontentandoci della definizione ‘nei prossimi mesi’, e quando le imprese torneranno a essere pagate per le opere svolte? Domande che, nel silenzio o nella vaghezza dell’assessore, ci vedremo costretti a rivolgere ad altre autorità contabili”.