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Commercio, Summa: "Non serve a nulla chiedere le dimissioni di Cuzzi, dobbiamo lavorare insieme per il presente e il futuro di Pescara"

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La richiesta di dimissioni dell'assessore Giacomo Cuzzi, lanciate da un gruppo di commercianti del centro cittadino, non sono altro che una risposta sommaria e di pancia a una situazione molto particolare che sta vivendo la nostra città. Non servono a risolvere, perché è lavorando a una proposta che rappresenti tutti che si trovano soluzioni possibili e in grado di fare crescere e ripartire il comparto. Una richiesta ingiusta, perché non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti: sensi di marcia "senza senso", lavori costosissimi e completamente "inutili", manifestazioni costare più di 300.000 euro all'anno con zero ritorno turistico ricettivo. Con queste premesse la situazione di Pescara era molto difficile da "raddrizzare".

Eppure in questi 2 anni si è provato a ridare una viabilità utile all'arrivo in città, a riaprire strade chiuse per agevolare il commercio, e a strutturare eventi che possono essere attrattori sia in estate, che in inverno (per destagionalizzare il turismo e creare nuove sacche di economia).

Questo è stato e di certo ancora è un lavoro duro complesso, che però finalmente qualcuno si è preso la briga di fare con grande impegno e spesso contro avversità anche imprevedibili da considerare, com'è accaduto con la Notte Bianca. Certo bisogna lavorare ancora e molto, ma la direzione a cui punta l'amministrazione del Commercio e del Turismo dell'assessore Giacomo Cuzzi è quella giusta.

Oggi noi imprenditori non possiamo più sperare che il Comune possa risolvere tutti i nostri problemi, né possiamo additarlo come l'origine di tutti i mali: ma dobbiamo collaborare, insieme a esso costruire il futuro della nostra città. E' una cosa possibile, l'assessore Cuzzi si è sempre mostrato disponibile al dialogo e alla fattiva operatività sulle richieste che gli abbiamo via via sottoposto e credo non si tirerebbe indietro di fronte ad altre proposte in tal senso.

Di certo è indispensabile risolvere col dialogo la frattura che sta dietro alla raccolta di firme, per ricostruire un rapporto capace di diventare solido e veramente proficuo per il presente e per il futuro della nostra amata pescara e del comparto che rappresentiamo.

 

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