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Proposte per il Rilancio del Museo del Mare di Pescara

Il Museo ed il Mercato Ittico al Minuto da troppo tempo in attesa di rilancio

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Il cospicuo patrimonio museale di Pescara è da tempo sottovalutato, tanto dai turisti quanto soprattutto dai cittadini pescaresi, i quali spesso ignorano o ritengono ingiustamente irrilevanti i tanti reperti storici, archeologici, artistici o relativi alla Storia Naturale esposti nei tanti musei del territorio cittadino.

Il disinteresse per il patrimonio culturale pescarese mostrato dalla cittadinanza si riflette di conseguenza sull'attività delle Giunte Comunali, le quali si sono raramente dimostrate in grado di intraprendere azioni in grado di rilanciare la vocazione culturale del capoluogo adriatico.

Tutto ciò ha comportato la progressiva desertificazione dei musei cittadini: Pescaresi e visitatori considerano ormai troppo spesso la nostra come una città che, tolti la Riviera, alcuni quartieri storici e la grande offerta commerciale/gastronomica, non ha poi molto da offrire.

Tutto ciò, oltre che falso, è ingiusto verso le grandi potenzialità che Pescara ha indubbiamente dalla propria parte. L'area metropolitana pescarese ospita infatti luoghi di estremo valore culturale e, ciliegina sulla torta, almeno una decina di musei i quali meritano realmente d'esser riportati a vita nuova.

Come rilanciare però tali strutture museali?

Scopo del presente articolo e di altri che seguiranno sarà quello di avanzare proposte umili – ma concrete – utili a realizzare tale obiettivo.

IL MUSEO DEL MARE "G. Pepe"

Il Museo del Mare, detto anche “Museo delle Meraviglie Marine” o “Museo Ittico”, è stato a lungo uno dei punti fermi del patrimonio culturale pescarese.

Nato dalla collezione raccolta dall'appassionato veterinario Guglielmo Pepe sin dai lontani anni '50, il Museo ha visto crescere nel tempo la propria collezione fino a renderne necessario il trasferimento e l'ammodernamento nei locali dell'ex istituto “Di Marzio”, il cui restauro ha richiesto decenni, senza tuttavia giungere mai al completamento dei lavori necessari ad ospitare l'ambizioso polo culturale che il Museo del Mare era destinato a diventare.

La cronica carenza di fondi a disposizione delle casse comunali ha costretto la passata amministrazione ad aprire solamente una porzione minima delle sale espositive originariamente previste e, complice anche lo scarso numero di visitatori, il bilancio del museo rischia di apparire sempre più in rosso.

Come rendere il Museo del Mare un luogo di maggiore richiamo ed al tempo stesso una struttura in grado di autofinanziare la propria gestione e, magari, persino il proprio completamento?

PROPOSTE:

L'area antistante al Museo appare oggi fortemente degradata. Il parcheggio situato tra il Museo ed il Lungomare versa in condizioni assolutamente indecorose: il Lungomare Matteotti accoglie cittadini e visitatori con un parcheggio sterrato, coperto di buche e presidiato giorno e notte da numerosi parcheggiatori abusivi. La grande aiuola prospicente il perimetro del Museo appare inoltre tristemente vuota, abbandonata e piena di rifiuti.

L'ingresso principale del Museo, ubicato in via Bruno Buozzi, è inoltre appestato per molte ore al giorno da un pesante odore di scarti di pesce, corollario della sua vicinanza ai principali mercati ittici comunali.

Il rilancio del Museo passa necessariamente per la riqualificazione dell'area circostante, le cui condizioni di abbandono sono tali da scoraggiare comprensibilmente qualunque potenziale visitatore.

La riqualificazione di tale area rappresenta un'opportunità sorprendente per il Comune: con un progetto solo sarebbe possibile eliminare una delle principali sacche di degrado del centro favorendo al tempo stesso la rinascita del Museo del Mare.

Di seguito alcune proposte:

  • Il parcheggio sterrato della Madonnina potrebbe essere riasfaltato e riqualificato, ricavandovi un maggior numero di posti auto. A differenza di quello attuale, il nuovo parcheggio dovrebbe essere però a pagamento attraverso l'introduzione di un sistema di sbarre e di una cassa automatica idonei a regolarne il traffico in entrata e uscita: le entrate derivanti dalla sosta a pagamento (a tariffe accessibili e non draconiane) dovrebbero confluire automaticamente in un fondo destinato dal Comune al finanziamento del Museo e del suo completamento. La riqualificazione del parcheggio dovrebbe al tempo stesso eliminare il problema dei parcheggiatori abusivi.

    La posizione privilegiata del parcheggio, a due passi dal mare, dalla Riviera, dal Ponte del Mare e da numerose strutture alberghiere e di ristorazione garantirebbe un afflusso costante – specie nella stagione estiva, ma non solo – di automobili in sosta e, di conseguenza, di finanziamenti ingenti per il Museo.

    Tale parcheggio potrebbe inoltre essere realizzato su più piani ed in modalità ipogea, lasciando la superficie a disposizione della collettività come nuova piazza alberata compresa tra il Museo del Mare ed il...Mare.

  • Subordinatamente al budget a disposizione delle casse comunali (alle quali potrebbe accompagnarsi la ricerca di finanziamenti regionali ed europei), il progetto di riqualificazione potrebbe estendersi allo stesso mercato ittico al minuto, il quale da tempo attraversa una fase di declino: lo stabile attuale potrebbe essere abbattuto e ricostruito con materiali (legno, acciaio, etc.) più leggeri e confortevoli e forme più gradevoli. Tale mercato non dovrebbe limitarsi alla vendita di prodotti ittici, potendosi arricchire la sua offerta con l'apertura di un'intera ala destinata alla somministrazione diretta al pubblico di specialità gastronomiche marinare da parte degli stessi pescatori o di altri operatori. La nuova struttura, costituita da un complesso integrato di parcheggio ipogeo, Museo del Mare e nuovo Mercato del Pesce comprensivo di zona consumazioni (sorta di “tempio dello street food di pesce” potrebbe cambiare per sempre il volto di quest'area oggi decaduta, generando entrate importanti per il Museo del Mare, il Comune e la Marineria, contribuendo alla crescita dell'economia e dell'immagine cittadine. In alternativa, una soluzione più economica sarebbe costituita dalla realizzazione di un parcheggio a raso automatizzato presso l'attuale parcheggio sterrato della Madonnina e la realizzazione, nella zona prospicente oggi occupata dallo scalo di alaggio abbandonato del porto canale (destinato secondo il nuovo PRG Portuale ad essere colmato) del suddetto Mercato.
  • Allo scopo di attrarre un maggior numero di visitatori, l'ingresso del museo dovrà essere spostato sul Lungomare Matteotti, in modo da renderlo più visibile ed incuriosire potenziali visitatori.Tale ingresso potrebbe essere ricavato in via rapida ed economica attraverso la costruzione di un cancello con camminamento recintato e abbellito con specie arboree e cartelli esplicativi nell'attuale estremità nord del parcheggio sterrato, in modo da condurre i visitatori fino all'attuale ingresso principale posto su via Buozzi.
  • La riqualificazione e la gestione del Museo del Mare non dovrebbe gravare sulle spalle del solo Comune di Pescara. La nostra area metropolitana ospita numerosi istituti di ricerca, formazione ed educazione operativi nel settore della Biologia Marina, della Ricerca rivolta al Diritto ed all'Economia del Mare ed altri. Il Comune di Pescara potrebbe invitare tali enti a dar vita ad un tavolo di collaborazione volto a far partecipare tutte le entità interessate tanto al rilancio quanto alla gestione degli spazi del nuovo Museo, il quale si proporrebbe a quel punto come polo culturale di riferimento per tutte le tipologie di studi connesse al Mare attive nella nostra città.
  • La palazzina del Museo potrebbe quindi ospitare nei propri ampi spazi enti la cui attività trova il proprio perno nello studio di tematiche legate al Mare, ad esempio: il Centro Ricerche Giuridiche sul Diritto e l'Economia del Mare della Camera di Commercio di Pescara, assieme al celebre Master in Diritto del Mare da questa organizzato; il Centro Studi Cetacei di Pescara; Corsi o Summer School relativi alla Biologia Marina organizzati dall'Università d'Annunzio
  • All'interno del Museo del Mare potrebbero essere sviluppate una o più sale espositive da dedicare alla Marineria, a Borgomarino ed alla Storia del Porto di Pescara. Pannelli, foto e cimeli donati dai pescatori potrebbero contribuire a migliorare la consapevolezza dell'importanza di tale elemento nella vita (e persino nel nome) della nostra città.
  • Come tutto il patrimonio museale pescarese, anche il Museo del Mare è afflitto dalla sindrome dell' “invisibilità”: le Amministrazioni Comunali non hanno mai installato nel territorio comunale una vera rete di cartelli (bilingui) idonei ad indicare a cittadini e turisti l'ubicazione delle attrazioni culturali presenti sul territorio.

L'installazione di tali cartelli, i quali potrebbero differenziarsi a seconda che i destinatari siano automobilisti, pedoni o ciclisti, permetterebbe sicuramente a tutti i musei cittadini di emergere dall'oblio al quale paiono altrimenti condannati.

Questo elenco di proposte, di certo non esaustivo e destinato ad essere seguito da altre relative ai restanti musei pescaresi, vuole essere semplicemente uno stimolo in più ad una riflessione costruttiva sul futuro della nostra città, della sua cultura e, conseguentemente, della vita di tutti noi che ogni giorno le diamo vita.

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