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Taglio alberi, l'assessore Di Pietro: "Le prove del tecnico Morelli confermano il nostro operato"

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"Delle due l'una: o l'agronomo Giovanni Morelli, che il 12 maggio abbiamo voluto a Pescara per un'ulteriore conferma del buon lavoro svolto circa la messa in sicurezza degli alberi in via Regina Margherita, ha sempre ragione e quindi le uniche verifiche possibili per garantire la stabilità di un albero sono le "prove di trazione" del valore di 850 euro l'una, oppure non è così e allora non comprendiamo il senso della nuova polemica.

Chi oggi cita la relazione di Morelli effettuata dopo l'analisi del collega Rabottini, fa parte di quel gruppo di associazioni invitate a partecipare al sopralluogo che Morelli fece in città in maggio, ma che in via Regina Margherita hanno fatto mancare la loro presenza, con nostra somma delusione sia quel giorno che quando sono state svolte le prove di trazione, eventualità anch'essa comunicata lo scorso 27 luglio.

Il 12 maggio, come certificano i numerosi articoli di stampa apparsi sulle testate locali, lo ribadiamo per chi non c'era, Morelli confermò la validità della "relazione Rabottini" e noi, proprio per venire incontro alle distanze promosse dal green table, decidemmo di affidare alla sua squadra la verifica della staticità di tre esemplari ritenuti di particolare pregio. Fu proprio Morelli a indicarci la prova di trazione come la verifica più utile ed efficace a garantire la pubblica incolumità, di fatto smentendo l'utilità degli altri metodi, come chiesto in passato e come ribadito ancora oggi da alcune associazioni. Un'operazione ampiamente pubblicizzata, del valore di 3.294 euro IVA inclusa per tre alberi, quindi oggi ci sembra incomprensibile come la si possa definire una relazione nascosta in un cassetto di chissà quale meandro comunale!

Esito delle prove di trazione è una sentenza che in poche parole potrebbe essere così tradotta: è possibile non abbattere il pino fino al prossimo anno, tempo entro cui bisognerà procedere con una nuova prova di trazione, quindi occorre una prova di trazione ogni anno.

E' proprio alla luce di questo che abbiamo deciso di non condannare il Comune di Pescara a investire oltre 100.000 euro l'anno per accanirsi a salvare un albero definito ormai alla fine del suo ciclo vitale, ma di investire risorse per potare e ripiantumare: 58.000 euro costeranno le potature di messa in sicurezza di 287 alberi a rischio, dettaglio che chi protesta dimentica sempre di ricordare; 54.000 euro invece costerà al Comune ripiantumare 278 alberi, che sono più del doppio di quelli da recidere.

Mi auguro che quanto prima questa inutile e strumentale polemica si fermi e  sia possibile tornarsi a sedere con i cittadini, le associazioni, il corpo forestale dello Stato, gli ordini degli Agronomi e Periti Agrari e chiunque abbia a cuore il verde di Pescara, per progettare insieme le nuove piantumazioni e predisporre un piano del verde".

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