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Alberi, le dichiarazioni della Di Pietro "Una toppa peggio del buco"

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Comprendiamo che sia in gravissima difficoltà di fronte alla città che assiste attonita e tra le proteste alla scomparsa di alberi di grande pregio svilendo la città da ogni punto di vista ma ciò non vuol dire che un assessore possa dire quelle che appaiono parole in libertà.
 

1)Trasparenza. La relazione dei Morelli non è stata diffusa dal comune. Neanche nella riunione di venerdì scorso. Lo abbiamo fatto noi oggi, punto. Esiste da 10 anni il D.lgs.195/2005 che obbligherebbe gli enti a pubblicare sul proprio sito i risultati dei monitoraggi ambientali. Il Comune non l'ha fatto.

L'assessore cerca di confondere la stampa richiamando una data, il 13 maggio 2016. Quello, però, è il giorno in cui sono stati effettuati i rilievi!
L'interesse è sui risultati, sul responso! Perchè la solerte Di Pietro non ha fatto un comunicato stampa con i risultati che smentiscono il pericolo immediato e la necessità di taglio (con affidamento dei lavori in somma urgenza con tutto quello che ne consegue anche dal punto di vista economico/amministrativo)?
Sarebbe come dire che uno sa che un giorno una persona ha fatto la TAC. Forse, si è più interessati al risultato del referto dell'esame...cioè la relazione in questione!

Tra l'altro facciamo notare che la stessa relazione di Rabottini, pur arrivata al comune a fine luglio, è stata pubblicata sul sito WEB del comune solo venerdì pomeriggio scorso proprio a seguito del nostro richiamo esplicito al rispetto del D.lgs.195/2005. 

Perchè ha atteso un mese per divulgare una relazione di tale portata che decreta la morte di oltre 100 piante? Perchè ha convocato le associazioni quando erano stati già affidati i lavori (e noi avevamo chiesto solo 15 giorni di sospensione, quindi se avesse pubblicato subito la relazione Rabottini avremmo avuto tutto il tempo per esaminarla)?

 

2)Affidamenti per somma urgenza. In maniera piuttosto confusa la Di Pietro richiama la problematica economica che sarebbe dietro alla "necessità" di tagliare. Citiamo testualmente dal comunicato "è possibile non abbattere il pino fino al prossimo anno, tempo entro cui bisognerà procedere con una nuova prova di trazione,"

Non si è accorta che con questa frase smentisce i suoi tecnici sulla somma urgenza con cui hanno affidato i lavori sia allora che oggi... La somma urgenza è giustiicata dal fatto che possono cadere ora non tra una anno, cioè se costituiscomno un pericolo attuale! La Relazione Morelli smentisce che vi era per quei tre alberi questa condizione. Punto. Niente somma urgenza.
 

3)Sfidiamo l'assessore anche sulla questione economica. Esiste un'analisi costi-benefici su cosa è meglio fare? Gli altri comuni preferiscono andare fino in fondo per evitare l'abbattimento. Questa è la regola. Fanno analisi strumentali a vari livelli ma le fanno. E' come dire che alcuni enti tra 0 e 100 alcuni vanno a 10, altri a 40 altri a 100. Magari modulando la spesa a seconda delle aree della città (aree vincolate o meno). Pescara ha scelto di stare a 0 dappertutto. 
Gli altri comuni operano così: perchè per abbattere ci vogliono soldi; perchè per ripiantare ci vogliono soldi; perchè per far crescere una pianta sana ci vogliono soldi ecc. Un albero di 40-50 anni ha un valore economico notevole proprio perchè dietro c'è un investimento immenso (o, almeno, ci dovrebbe essere, ma l'assessore ci assicura che lo farà, vero?). É, quindi, un danno economico! 
Pescara senza nessun pericolo immediato, almeno per alcune piante, la stragrande maggioranza a giudicare dai risultati della perizia Morelli, invece si vuole distinguere usando le motoseghe ribaltando questi principi.

Su quali basi? Ci sono documenti? Tra l'altro segnaliamo un'ulteriore imprecisione in quello che afferma l'assessore. Dei tre alberi monitorati due avranno bisogno di una nuova prova di trazione ma il terzo avrò bisogno solo di un nuovo monitoraggio visivo con costi risibili (alleghiamo screenshot della relazione Morelli). Questa approssimazione davanti ad alberi di estremo valore in area vincolata paesaggisticamente fa capire che tipo di approccio ha l'amministrazione di Pescara.
 

4)Sulla ripiantumazione. Il quotidiano Il Centro scrisse che il comune avrebbe impegnato 60.000 euro (240 euro a nuova pianta). Immaginiamo che le cifre siano state fornite dall'amministrazione. Pochi giorni dopo, con le prime polemiche, il sindaco Alessandrini dichiarò sempre a Il Centro che avrebbero speso 800 euro a pianta. Alleghiamo i due articoli. Adesso addirittura si scende sotto i 200 euro, a 194 euro per pianta, che è una miseria se si vogliono acquistare e piantare alberi di una certa dimensione e per la necessità di eliminare la fonte dei problemi delle piante (ad esempio, rifare le aiuole). Ritorniamo al problema dell'analisi costi/benefici che nessuno ha visto.Tra l'altro, giusto per fare un paragone, il costo per l'intera operazione di ripiantumazione (54.000 euro) (ri)annunciata oggi dalla Di Pietro è minore della cifra annuale (70.000 euro circa) destinata ad un nuovo dirigente esterno con il bando pubblicato, caso unico, a Ferragosto sull'Albo pretorio del Comune (unico annuncio quel giorno...lo alleghiamo). Questione di priorità, immaginiamo. 
 

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