In merito alla questione della nomina del consigliere aggiunto e della relativa Consulta degli stranieri CasaPound Italia risponde all'assessore Diodati ribadendo il proprio scetticismo.
"Difficilmente - afferma in una nota il responsabile cittadini del movimento, Mirko Iacomelli - avremmo pensato a cotanta solerzia da parte dell'assessore Diodati nel ribattere alle nostre rimostranze circa la figura del consigliere aggiunto. Certo, l'assessore ha scelto di non nominare CasaPound, anche se nel suo comunicato si notano i rimandi al nostro, ma evidentemente non siamo stati gli unici a sollevare polemiche riguardo la fantomatica carica che si andrà ad aggiungere alla già nutrita schiera di consiglieri presenti a vario titolo e merito".
"In merito alle parole dell'assessore - continua la nota - seguitiamo a pensare che l'istituto del consigliere aggiunto rappresenti uno specchietto per le allodole. Se, come dice Diodati, gli extracomunitari che vivono e lavorano in città 'non possono essere considerati intrusi o un peso', ma non possono comunque essere considerati come 'diversi' dalla restante popolazione, perché ricorrere alla figura del consigliere aggiunto quando in consiglio comunale abbiamo una trentina di persone che giornalmente lavorano, o meglio, dovrebbero lavorare alacremente per Pescara? Evidentemente ai signori dell'emiciclo, in particolare agli appartenenti dei partiti di centrosinistra - quelli più 'sensibili alle problematiche sociali', i 'sinceri democratici' - non piace avere a che fare con questi quattromila extracomunitari, molto meglio cimentarsi in proclami su pace e tolleranza dal balcone degli attici vista mare di loro proprietà ".
"In ultimo - conclude la nota - invitiamo l'assessore Diodati a informarsi su CasaPound, Associazione di promozione sociale che può vantare ottimi rapporti con le forti comunità cinesi e filippine, soprattutto a Roma dove immigrazione e integrazione rappresentano realmente un problema, nella speranza che in occasione del prossimo scambio di opinioni riesca almeno a nominarci, senza dimenticare che anche noi militanti di CasaPound siamo pescaresi, onesti cittadini che lavorano e pagano le tasse, anche quelle pesantissime che ci impone l'attuale Amministrazione comunale".