Casalincontrada dal 12 al 18 settembre: FESTA DELLA TERRA 2016, XX appuntamento per parlare di una tecnica costruttiva antica che ancora oggi da la possibilità di vedere, visitare e studiare le Case di Terra.
Venti anni fa, un’amministrazione comunale guidata da architetti esperti e amanti della tecnica del costruire con la terra cruda, a Casalincontrada organizzarono la prima manifestazione con connotazioni nazionali e mondiali.
In quell’occasione tanti appassionati sia professionisti del vivere e costruire sano sia esperti di costruzioni in terra, vennero in questo piccolo paese che, per una settimana, divenne una fucina di studio e di comunicazione di esperienze.
Per la prima volta, nel 1996, l’esperienza di un famoso architetto come Eugenio Galdieri accompagnato dall’arch. Gianfranco Conti e con il consenso e l’approvazione del progetto ambizioso da parte dell’amministrazione comunale, hanno fatto si che un’idea ed un ideale prendessero forma nel primo convegno sul tema della tecnica della costruzione con la terra cruda.
Durante la preparazione del Convegno fu istituito il Centro di Documentazione sulle Case di Terra e una mostra fu allestita con l’ausilio di tante immagini inviate a Casalincontrada da tutta l’Italia.
Quel primo Convegno fu bellissimo e nel cuore di ognuno che ha partecipato ad organizzarlo ne rimane un ricordo indelebile. A quel primo convegno parteciparono non solo architetti ed estimatori italiani, ma anche dal Perù arrivarono studiosi della costruzione in terra cruda.
Il Convegno fu anche preceduto da un interessante stage degli gli allievi della Scuola Edile di Chieti che insieme ai loro maestri e sotto la guida di esperti come l’arch. Barbara Narici sperimentarono le tecniche della costruzione con la terra cruda.
Ma perché nei paesi come Casalincontrada e anche in altre province abruzzesi, si trovano queste abitazioni costruite con tale materiale?
La terra cruda, che ai più può dare l’idea di un materiale inconsistente per la costruzione, è un materiale duttile che con l’aggiunta di pochi elementi e con un’adeguata manipolazione diventa un componente unico per le costruzioni.
In Abruzzo la natura del terreno è argillosa e con la paglia e la manipolazione diventa un vero materiale da costruzione.
Tra i materiali naturali e quindi biocompatibili, la terra è uno di quelli che si presta maggiormente ad essere manipolato sia per la completa atossicità sia per le caratteristiche della mesa in opera.
La conoscenza della tradizione è a base del concetto di modernità della costruzione in terra cruda e venti anni di esperienze fatte, con il tutto il mondo e soprattutto con tutti i Paesi della Terra Cruda, hanno creato una fucina di conoscenza che dovrebbero dare a questo materiale una nuova e moderna riutilizzazione.
Parafrasando il titolo dell’intervento che l’arch. Galdieri fece al primo Convegno di Casalincontrada, “con la terra non solo si può, con la terra si fa: si fa normativa, si costruisce, si recupera”.
Il Centro di Documentazione sulle Case di Terra è un vero e proprio “Centro Studi”, che, se la politica e gli amministratori lo consentissero potrebbe affiancarli nel compito di portare avanti e realizzare le strategie adeguate per norme e regole sulle costruzioni in terra cruda.
Il più gran dialogo che si possa avere con la natura è quello di provare a costruire con il materiale che essa ci offre e, quindi, utilizzare il materiale terra quale prodotto coerente con la qualità dell’architettura bioecologica.
Le case di terra, in passato, erano vissute come un fatto collettivo che vedeva intere famiglie e loro vicini partecipare in modo unitario alla costruzione.
La vera architettura è sinonimo di qualità, perché costruire per la gente è costruire per la vita e costruire in modo ecologico è un lavoro di gruppo e la riscoperta del costruire sano, fatto adoperando materiali naturali come la terra, ha portato gli architetti e i tecnici nei cantieri e nei laboratori scuola.
La scoperta del materiale terra ha fatto rivivere il gusto della manipolazione, della sperimentazione e dell’autocostruzione che in passato era vissuta come un fatto normale da chi doveva farsi una casa nella maniera e nel modo più semplice ed economico senza regolamenti edilizi e prove di materiali fatti in laboratorio.
Allora le norme di costruzione erano dettate dall’esperienza dei mastri, le prove dei materiali erano fatte con l’uso ed erano patrimonio di una cultura dell’autocostruzione che si perdeva nel tempo.
Le case di terra costruite con i canoni dettati dall’esperienza e dalla conoscenza delle forze della natura ha fatto si che moltissime case sono ancora oggi in una forma quasi perfetta.
Solo l’incuria delle persone hanno portato molte case in una situazione di degrado, ma sicuramente non gli eventi naturali che in una costruzione ben fatta non hanno creato danni irreparabili nel tempo.
Gli stessi terremoti, in un paese con rischio sismico molto alto, non hanno prodotto danni alle case di terra perché la costruzione fatta in tale modo diventa come un monolite elastico che sopporta quasi tutte le trazioni che procurano gli eventi sismici.
Quindi, in conclusione, con il XX anno di questa Festa della Terra, l’augurio che si può fare è che nuove e vecchie norme possano produrre regole di costruzione ecocompatibile che non creino ferite al territorio e che, invece, lo rispettino nella sua integrità e che, anzi, possano essere il volano per imparare a rispettare la Terra come il più grande bene comune.
In allegato il programma della XX Festa della Terra