Non ho fatto in tempo a gioire per la pubblicazione del decreto attuativo della mia legge sulla cannabis terapeutica che mi è toccato constatare che D'Alfonso e Paolucci hanno stravolto e ristretto la portata del provvedimento legislativo che è tuttora considerato il più avanzato in Italia. Dopo un ritardo ingiustificabile di 2 anni e mezzo D'Alfonso e Paolucci hanno proceduto, senza alcun confronto e dibattito pubblico con chi si occupa da anni di queste cose, a un intervento che contrasta con la legge. Hanno ricevuto in eredità un'ottima legge e dopo averla lasciata dormire nei cassetti ora
Infatti la mia legge prevede che non vi siano limitazioni alla scelta dei medici specialisti che possono prescrivere cure a base di cannabinoidi nè che vi siano limitazioni prescrittive per quanto riguarda le patologie per le quali possano essere prescritti. In sintesi per la legge sono i medici specialisti del nostro servizio sanitario regionale che decidono se un determinato malato ha bisogno di quel tipo di farmaci e preparati. Il comma 2 dell'articolo 2 è chiarissimo: "I medicinali cannabinoidi possono essere prescritti, con oneri a carico del SSR, da medici specialisti del SSR e da medici di medicina generale del SSR, sulla base di un piano terapeutico redatto dal medico" specialista.
Invece D'Alfonso e Paolucci, probabilmente per strizzare l'occhio a settori oscurantisti di cui è espressione anche la ministra Lorenzin, hanno deciso di definire loro nel decreto per quali patologie e quali specialisti possano prescrivere. Da quel che si legge sul loro comunicato il povero Fabrizio Pellegrini rimarrebbe fuori dall'ambito del decreto.
E' paradossale che io sia riuscito a far passare con una maggioranza di centrodestra - grazie all'intelligenza di consiglieri di quello schieramento come Ricardo Chiavaroli e Walter Di Bastiano - una legge liberale sulla cannabis mentre una giunta PD-Sel prima la boicotta e poi la manomette in maniera illegittima.
Comunque oggi facciamo festa che finalmente, grazie alla nostra legge, tanti malati potranno ricevere cure che finora gli erano precluse.