Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi pubblicato l'altro ieri in Gazzetta Ufficiale prevede 8 nuovi inceneritori, di cui uno in Abruzzo. A nulla è valso il parere formalmente e debolmente contrario della Giunta regionale abruzzese guidata dal renziano D'Alfonso. Del tutto ignorate le osservazioni di esperti e Associazioni ambientaliste sui criteri di calcolo sballati utilizzati dal Ministro dell'Ambiente Galletti per decidere la costruzione dei nuovi inceneritori.
Ora la battaglia si sposta sui territori, sempre che non intervenga la riforma costituzionale centralista e antidemocratica di Renzi a zittire ogni possibile opposizione. Lo scenario disegnato dal combinato disposto Riforma Costituzionale - nuova Legge elettorale rende, infatti, ancora più preoccupante la notizia dell'inceneritore di rifiuti voluto in Abruzzo dal Governo Renzi.
La volontà è chiara: passare sulla testa dei cittadini per imporre opere che rispondono più agli interessi economici di pochi poteri forti che alle reali esigenze dei territori. Emblematico è il caso dell'inceneritore Powercrop nella piana agricola del Fucino: il Ministro dell'Ambiente Galletti, che ha avuto tra i finanziatori della sua campagna elettorale il Gruppo Maccaferri direttamente interessato alla costruzione dell'impianto, ha tentato di sottrarre il vaglio dell'opera agli Enti Locali attraverso un commissariamento statale.
Se l'operazione non è andata in porto è sicuramente merito della strenua opposizione del territorio e del lavoro del M5S in Regione Abruzzo per bloccare quest'opera inutile e dannosa. Tuttavia, a dare una mano c'è stata anche la Costituzione Italiana con quelle competenze attribuite alle Regioni che il PD di Renzi vorrebbe concentrare nelle mani del Governo.
Le stesse considerazioni valgono per tutte le opere devastanti e speculative che il Governo centrale ha previsto per il territorio della Regione Abruzzo: gasdotto SNAM, trivelle, elettrodotto Terna.
Con il nuovo assetto istituzionale ideato dal trio Renzi-Boschi-Verdini, probabilmente queste opere sarebbero già in funzione.
La notizia dell'inceneritore in Abruzzo previsto dal Governo Renzi ci offre, quindi, un ulteriore motivo per sostenere il nostro NO alla proposta di riforma costituzionale sulle quale saremo chiamati a votare il prossimo 4 dicembre.