Oggi è l'ultimo giorno di gestione del servizio di assistenza domiciliare da parte della cooperativa sociale Polis (che si occupava di questo dal 2012), da lunedì il servizio passerà in capo alla cooperativa Orizzonte di Pescara (facente parte del consorzio Parsifal). In questa fase di passaggio però, diversi operatori del sociale, che fino a oggi sono stati impegnati con la Polis, lamentano il mancato rispetto dell'articolo 37 del contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali che impone di riprendere allo stesso patto e condizione i lavoratori.
Questo non starebbe avvenendo, e la preoccupazione di oltre 70 operatori che si occupano di circa 300 persone tra anziani e disabili, cresce. Nel passaggio non si sentono tutelati. La cooperativa Orizzonte avrebbe detto agli operatori che avrebbero meno ore rispetto al passato, ma loro chiedono di essere ripresi alle stesse condizioni e di verificare la situazione tra qualche mese per fare un effettivo conteggio delle ore di lavoro visto che se un operatore oggi sta lavorando 15 ore non è detto che quella sia la realtà visto che, trattandosi di categorie fragili come anziani e disabili, la situazione cambia di frequente.
Gli operatori lamentano come adesso si stia creando una situazione di incertezza e di paura, non si sentono nemmeno tutelati dall'amministrazione guidata dal sindaco Alessandrini.
«Già nei prossimi giorni», dice il consigliere counale Massimiliano Pignoli, «invierò una lettera formale all'assessore politiche e al prefetto di Pescara affinché si convochi un tavolo con le rappresentanze sindacali e con la nuova cooperativa allo scopo di tutelare i lavoratori e accertare come non ci sia un taglio delle ore come paventato da alcuni operatori, che andrebbe anche a creare un danno agli utenti. Se tutto ciò non dovesse risolversi con un esito positivo sia da parte degli utenti che dei lavoratori sarò disposto ancora una volta a scendere in piazza insieme a gli utenti e ai lavoratori come quando, qualche mese fa, feci in occasione del taglio di risorse per l'assistenza domiciliare da parte del sindaco Alessandrini. Inoltre ci sono diverse donne tra tali operatori del sociale che con queste ore di lavoro riescono a mandare avanti le proprie famiglie e che se si vedessero ridotte le ore di lavoro rischierebbero di ingrossare i nuclei familiari bisognosi della città ».