9 novembre, conferenza stampa nella sala Corradino D’Ascanio della regione Abruzzo in piazza Unione a Pescara, con Donato Di Matteo, Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo per presentare alla stampa il progetto, elencato in undici punti, per risollevare le sorti del Governo Regionale.
Il problema che i politici hanno sollevato è la cattiva gestione che si è fatta sinora del Governo della regione Abruzzo capeggiato dal Governatore Luciano D’Alfonso. In due anni e mezzo dalle elezioni molti errori sono stati fatti in primis la gestione personalistica del Governatore che più volte ha portato in aula progetti già definiti e già organizzati nella realizzazione, senza pubblicità e soprattutto senza condivisione con l’assemblea.
Donato Di Matteo, che mette nella sua carica politica tutto il suo essere e la sua ideologia, stamattina appariva costernato del dover denunciare questa cattiva amministrazione di una assemblea di centro sinistra ampiamente votata dagli elettori.
Due anni e mezzo sono tanti, anzi forse troppi, ma i tre politici ed in particolare Di Matteo, hanno detto che sono propensi a credere che si possa cambiare modalità e finalmente utilizzare i voti avuti rispettando il volere ed i desideri degli elettori.
L’argomento che maggiormente è stato discusso è quello relativo alla sanità pubblica e di quanto questa sia stata defraudata rispetto a quella privata.
Il documento presentato da Di Matteo, Olivieri e Gerosolimo si articola in undici punti di una piattaforma programmatica che prospetta collegialità, sanità pubblica e niente clientele.
Questi i punti:
- Partecipazione e condivisione
- Sanità
- Politiche per le aree interne e montane
- Turismo e cultura
- Nomine
- Agricoltura
- Housing Sociale riorganizzazione del sistema pubblica e privati
- Politiche adeguate per la disabilità
- Ottimizzazione della biodiversità e delle bellezze territoriali e naturalistiche della Regione Abruzzo con valorizzazioni di Parchi e riserve
- Polo logistico di protezione civile
- Adeguate politiche del lavoro
Undici punti che dovrebbero essere, anzi che sono, quelli di una campagna elettorale con una visione politica e sociale che dovrebbe avere un’assemblea di politici della sinistra.
Di Matteo ha anche denunciato le nomine date in modo alquanto arbitrario e per le quali si chiede di non continuare con questo clientelismo che non può e non deve essere per chi ha sbandierato pensieri di “sinistra” con alla base i problemi sociali, il territorio per il raggiungimento del bene comune.
A conti fatti ,i tre politici non hanno fatto altro che parlare del programma elettorale, che li ha visti nominati amministratori politici della Regione Abruzzo, disatteso e che dopo metà legislatura deve essere cambiato con un’inversione di rotta.
I punti della piattaforma presentata sono “semplici” e di facile lettura, ma se non vengono applicati sono come macigni che pesano sulla coscienza di chi, come amministratore eletto, vede svanire il futuro sociale per una continua e meschina politica del clientelismo e dell’arroganza che per troppi anni ha condizionato la politica locale e nazionale.