“Venti ciclisti sono finiti quest’oggi nel mirino della Polizia Municipale nell’ambito dei controlli serrati promossi nelle vie del centro, e in particolare sulla riviera, contro la ‘bici selvaggia’: cinque sono stati sanzionati quest’oggi per essere stati sorpresi a marciare contromano sulla carreggiata stradale in via Nicola Fabrizi; altri 15, tra cui un turista straniero, sul marciapiede lato mare della riviera nord, nel tratto compreso tra piazza Primo Maggio e piazza Paolucci, ignorando al solito la presenza e la disponibilità della pista ciclabile proprio accanto al marciapiede, e creando un pericolo per i pedoni, a partire dai bambini. L’operazione è stata condotta dalla Polizia municipale, coordinata dal maggiore Danilo Palestini, con l’impiego di due pattuglie a piedi che hanno puntualmente fermato i ciclisti indisciplinati comminando contravvenzioni pari a 25 euro l’una”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ufficializzando l’operazione.
“Il nostro litorale – ha detto il sindaco Albore Mascia – rappresenta un patrimonio di valore inestimabile per Pescara, specie nel periodo estivo, quando l’asse rivierasco diventa polo d’attrazione per migliaia di utenti che frequentano le nostre spiagge, con i nostri stabilimenti balneari, sia nelle ore diurne che notturne. E quel patrimonio va tutelato, protetto, curato e gestito nel migliore dei modi evitando che si trasformi in una casbah incontrollata di bancarelle abusive, garantendo spazi ordinati e puliti per la migliore fruizione da parte degli utenti, assicurando il controllo sulle attività, ma anche sull’utilizzo dei vari spazi da parte degli stessi cittadini. Purtroppo uno dei fenomeni che costantemente è oggetto di denuncia e segnalazioni da parte dei pedoni è la presenza di ciclisti che, pur disponendo di una pista ciclabile nuova e pienamente utilizzabile, che comunque partendo dalla Madonnina raggiunge il confine con Montesilvano, comunque transitano indisturbati sul marciapiede, spesso anche ad elevata velocità, divertendosi a fare le gimcane tra i pedoni terrorizzati, specie in presenza di bambini. Già nelle scorse settimane, attraverso la Polizia municipale, abbiamo portato avanti una fitta campagna di sensibilizzazione, istituendo un nucleo di agenti fisso sulla riviera, al fine di ricordare ai ciclisti più indisciplinati l’obbligo di spostare la propria marcia sulla pista ciclabile, lasciando libero il marciapiede, puntando più sull’informazione e sulla prevenzione, che sulla semplice repressione, al fine di formare e informare gli appassionati delle due ruote dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, a partire dal rispetto di norme e regole del codice della strada. Dopo una settimana di campagna di sensibilizzazione, lo scorso 24 luglio siamo partiti con il pugno di ferro comminando le prime 30 contravvenzioni. Quest’oggi gli agenti sono tornati sul posto e hanno sorpreso in violazione del codice della strada altri venti ciclisti: cinque sono stati sanzionati in quanto marciavano contromano, ossia in direzione sud-nord, in via Nicola Fabrizi, dov’è invece in vigore il senso unico nord-sud, creando peraltro un pericolo per pedoni e gli stessi automobilisti, costretti a brusche frenate per evitare l’impatto frontale con le biciclette. Altri 15 ciclisti, ancora una volta sono invece stati sanzionati perché sorpresi a transitare sul marciapiede anziché sulla pista ciclabile, nel tratto di litorale compreso tra piazza Primo Maggio e la Rotonda Paolucci, con multe pari a 25 euro l’una, invitando il ciclista a spostarsi sulla pista riservata alle due ruote o a scendere dalla sella e accompagnare la bici a mano. Uno dei quindici contravvenzionati era di nazionalità straniera, ed è stato l’unico che, dopo aver chiesto scusa del proprio comportamento, ha pagato all’istante la contravvenzione, dimostrando un notevole senso civico. Sono pienamente d’accordo quando i ciclisti, che sono una ricchezza della nostra città, manifestano per sollecitare la realizzazione di nuove piste ciclabili o quando lamentano eventuali disservizi lungo i percorsi già esistenti, per la presenza, eventualmente, di buche, fossi, o di fenomeni di dissesto generati dalle radici degli alberi, ma allo stesso modo il popolo delle due ruote dev’essere consapevole dei propri doveri e non può pensare di scorrazzare liberamente sul marciapiede, indipendentemente dalla presenza o meno di pedoni costretti a schivare i mezzi in corsa, anche per tutelare l’immagine delle centinaia di ciclisti che, al contrario, rispettano le regole”.