1. E' stato approvato recentemente dalla Giunta Municipale di Pescara il 21/12/2016 l'atto di indirizzo per le strategie di governo del territorio e la redazione del PUMS, piano urbano per la mobilità sostenibile. Finalmente, si pensa di affrontare in maniera congiunta e strategica i temi della mobilità legati a quelli urbanistici della riqualificazione urbana, riuniti nella nuova figura dell'unico assessore (a Pescara il nuovo assessore Stefano Civitarese).
http://www.comune.pescara.it/f
2. Pescara ha recentemente ottenuto un finanziamento di 18 milioni di euro con i fondi ministeriali del Bando nazionale sulle Periferie. Tra i progetti presentati ci dovrebbero essere anche i soldi per redigere il PUMS, che dovrà affrontare i temi strategici delle infrastrutture di trasporto e delle politiche della mobilità sul territorio.
La città di Montesilvano, adiacente a Pescara, 54 mila abitanti, quasi la metà di quelli di Pescara, non ha ottenuto nulla, e non ha nemmeno un piano urbano del traffico, obbligatorio per legge.
3. Nel frattempo, a Luglio 2016 il Comune di Pescara ha dato l'incarico ad un gruppo di professionisti esterni di aggiornare il PUT 2005. Il PUT, piano urbano del traffico, è uno strumento che regola la sola gestione del traffico senza grandi interventi infrastrutturali, ha una validità di due anni e si occupa appunto di "traffico" e non di mobilità , né di sistemi infrastrutturali o gestione del trasporto pubblico né di multimodalità , è uno strumento superato nella visione europea di piano della mobilità , strategico, intercomunale, intermodale, della sostenibilità della partecipazione (il PUMS). Ma sia il PUT affidato, che il PUMS da redigere, si limiteranno al solo comune di Pescara. Il rapporto con gli altri comuni è solo una dichiarazione di intenti, non esistendoci a tutt'oggi né le strutture tecniche, né le risorse, né un accordo politico per gestire in maniera coordinata le politiche di mobilità e del territorio.
4. In particolare, rimane sospeso in tutti i documenti il tema del ruolo della cosiddetta Strada Parco, l'ex ferrovia adriatica tra Pescara e Montesilvano o Corridoio Verde nel PRG di Pescara, che doveva diventare una filovia con pista ciclabile e alberata, il primo tratto di una rete di trasporto collettivo in sede propria che doveva andare da Francavilla (CH) a Silvi (TE), da Pescara a Sambuceto (CH), ma da 25 anni è in attesa di soluzione e di un ruolo. Mentre sulle strade locali ci sono 60 mila veicoli nella direttrice Nord e oltre 100 mila sul fondovalle Pescara. Sul tema si veda il rapporto del CMG-Comune di Pescara 2015
www.webstrade.it/pescara/cmg/
5. I problemi del traffico e le speranze di mobilità sostenibile di Pescara non terminano a Santa Filomena, a Villa Raspa, a Sambuceto o a Villaggio Alcyone, ai confini comunali. Ma la città reale si estende ormai da Silvi a Francavilla sulla costa e sulle pianure fluviali ortogonali.Ben lo sanno i cittadini che vivono e usano la città reale tutti i giorni, che non coincide con la città legale dei confini comunali ma tocca ormai tre province. Ben lo sanno i cittadini, più di centomila persone, che nel referendum del 2014 hanno votato ovunque per una grande città .
Ora, o finalmente diamo risposta ai cittadini che chiedono di affrontare i problemi ad una dimensione intercomunale, con l'unione amministrativa, o partiamo da subito con l'esperienza di un PIP, piano intercomunale pescarese (sull'orma del famoso PIM milanese) sui temi della mobilità e della riqualificazione urbana, a partire dalla Strada Parco sulla direttrice Nord, coinvolgendo i comuni di Pescara, Montesilvano, Città Sant'Angelo e Silvi. Sarà non solo l'occasione per valutare l'entità dei problemi e le strategie riguardo a trasporto pubblico, parcheggi di interscambio, itinerari pedonali e ciclabili, ponti, traffico, prosecuzione della tangenziale e riuso dell'A14. Ma sarà anche l'occasione per avviare un processo di riqualificazione urbana intorno all'asse del trasporto pubblico e per estendere la pedonalità e ciclabilità agli assi ortogonali di adduzione, "cavatoni" o itinerari a mare, dalla collina attraverso il grande boulevard sulla Strada Parco, per valorizzare il tessuto edilizio adiacente ed avviare un modo nuovo, più sostenibile e qualificato di vivere la grande città .