“Una ‘diaspora’ senza fine quella degli studenti e docenti della scuola media ‘Pascoli’ di Pescara, sfrattati a fine giugno dalla sede di via Roma, per presunti lavori di riqualificazione, opere che dovevano concludersi a Natale, termine slittato poi a metà febbraio, quindi fine febbraio, e oggi, 6 marzo, i ragazzi iscritti continuano a essere dislocati tra tre diversi plessi, ospiti di altre scuole, senza alcuna prospettiva concreta di riapertura della propria sede. A questo punto urge chiarezza: chiederemo la convocazione di una seduta ad hoc della Commissione Edilizia scolastica per sentire direttamente dall’assessore Cuzzi qual è la reale situazione di quel cantiere e quando la scuola tornerà a essere effettivamente a disposizione della città, pronti, in caso contrario, a determinare la mobilitazione collettiva delle famiglie che hanno diritto ad avere risposte e sapere quando i propri figli potranno tornare nella scuola in cui si erano iscritti”.
Lo ha detto il consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio Rapposelli, raccogliendo le istanze delle famiglie.
“Praticamente siamo di fronte a un cantiere che sembra la ‘tela di Penelope’ – ha sottolineato il consigliere Rapposelli -, una tela iniziata, ma il cui confezionamento finale sembra lontano anni luce, e nessuno sa fornire alle famiglie delle valide giustificazioni circa lo slittamento di tre mesi della conclusione dei lavori, o comunque sappia dare delle rassicurazioni reali circa il rientro in sede delle centinaia di studenti che stanno vivendo un disagio immane, costretti a uno ‘sfollamento’ in altre sedi, una condizione inaccettabile nel 2017. Le opere di manutenzione straordinaria della scuola media ‘Pascoli’, in via Roma, sono iniziate, in pompa magna, a fine giugno scorso, un cantiere aperto per la messa in sicurezza sismica dell’edificio e che era stato annunciato come un lavoro che sarebbe stato eseguito in tempi record, sei mesi appena, visto che la scuola sarebbe stata riconsegnata a Natale alla dirigenza scolastica, permettendo così agli studenti di rientrare in aula già il 7 gennaio, al termine delle feste. Dinanzi a tale prospettiva le famiglie hanno fatto buon viso a cattivo gioco, accettando, per la sicurezza dei propri ragazzi, i disagi che comunque sono stati inevitabilmente determinati dalla chiusura dell’edificio e dal trasloco delle classi: da settembre scorso, infatti, le classi prime della scuola media sono state trasferite negli spazi disponibili della scuola primaria di via Milano; le classi seconde in alcune aule vuote della media Michetti, in via del Circuito; le classi terze in via Regina Margherita, ospiti della scuola ‘Mazzini’. Occorre poca fantasia per immaginare cosa significa tutto questo per le famiglie che magari hanno due figli di cui uno deve andare ogni mattina in via Milano e l’altro in via Regina Margherita o via del Circuito, con tutte le difficoltà di attraversare mezza città in auto, cercando di far arrivare i ragazzi in aula puntuali. Per non parlare del disagio degli insegnanti, costretti a correre da un plesso all’altro per coprire le classi e garantire le lezioni, anche in questo caso affrontando tutti i disagi del traffico e dell’assenza di parcheggi.
Ma per soli tre mesi, tutti si sono dichiarati disposti a fronteggiare anche questo disagio – ha ricordato ancora il consigliere Rapposelli -. Peccato che, con il passare delle settimane, quei tre mesi di disagi si siano già raddoppiati: saltata la riconsegna del cantiere a Natale, e non certo per la neve o per il maltempo, che è arrivato a fine gennaio, il sindaco Alessandrini in persona aveva rassicurato famiglie, docenti e dirigenza scolastica, ufficializzando che i ragazzi sarebbero rientrati nella propria sede di via Roma il 13 febbraio, data anch’essa saltata. A quel punto il sindaco Alessandrini ha ricomunicato la riapertura, fissata in via definitiva al 20 febbraio scorso. I genitori sono rimasti in trepida attesa della comunicazione ufficiale che però la scuola non ha mai potuto inviare alle famiglie perché il cantiere per la manutenzione della scuola è ancora aperto e oggi il sindaco Alessandrini, né tantomeno l’assessore Cuzzi, si sono degnati di fornire spiegazioni, delucidazioni, scuse o comunque di fissare una nuova data di riapertura. Su quel cantiere è sceso un inspiegabile e preoccupante silenzio. Voci non confermate parlerebbero, in Comune, di una riapertura fissata per dopo Pasqua, ma a questo punto ci sembra veramente una presa in giro della città, visto che Pasqua sarà il 16 aprile, ovvero un mese e mezzo prima della fine dell’anno scolastico. E allora il sindaco Alessandrini dicesse francamente alle famiglie di non essere riuscito a mantenere la parola su un cantiere, praticamente durato un anno, non sei mesi, e riaprisse la scuola di via Roma direttamente a inizio del nuovo anno scolastico, ovvero a settembre 2017, dando però certezze a genitori che hanno bisogno di notizie sicure per poter organizzare la gestione dei propri ragazzi. Sul tema a questo punto chiederò la convocazione di una seduta ad hoc della Commissione edilizia scolastica, prevedendo la presenza dell’assessore delegato Cuzzi, al quale chiederemo di rivelare, innanzitutto, cos’abbia provocato uno slittamento tanto plateale, almeno di tre mesi, rispetto alla tabella di marcia, sulla riapertura della scuola, anche per rassicurare famiglie che nutrono delle ovvie e scontate preoccupazioni”.