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Autostrada Roma-Pescara: ma i nostri parlamentari rappresentano Toto?

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Con un emendamento il governo vuole dare a Toto 110 milioni su sollecitazione.

Che senso ha privatizzare un'autostrada se poi lo stato deve pagare e fare la manutenzione ordinaria e straordinaria su un tracciato, A24 E A25 con il pedaggio più caro d'Italia, se non quello che i "profitti sono del privato e le perdite dello Stato"? 

Quando l'autostrada è stata privatizzata e affidata in concessione a Toto la gestione era in attivo. Il privato ha aumentato per anni in maniera spropositata i pedaggi e ora - grazie all'impegno dei politici abruzzesi che già furono complici della privatizzazione - i nostri parlamentari chiedono al governo di finanziare lavori di messa in sicurezza.

Inoltre si usa il rischio sismico per giustificare il fatto che si possa concedere a Toto la proroga della concessione a Strada dei Parchi senza gara. 

Accantonato per palese illegittimità il mega-progetto da 50 km di tunnel - come avevamo profetizzato - ora si accontenta Toto con denaro pubblico.

La sensazione è che Toto si sta pagando da anni la concessione con gli aumenti dei pedaggi e ora quelle cifre verrebbero dallo Stato restituite a Toto per fare lavori. 

Faccio notare che quei piloni che oggi vengono usati per giustificare la solita emergenza all'italiana erano in quelle condizioni anche prima delle scosse.

Toto ha davvero garantito la manutenzione ordinaria e straordinaria come avrebbe dovuto o usa la scusa del rischio sismico per farsela pagare con i soldi già estorti ai cittadini? 

Perchè i parlamentari abruzzesi di centrosinistra e centrodestra non chiedono trasparenza invece di perorare gli interessi di Toto?

A evidenziare il rapporto strettissimo tra Toto e i decisori politici c'è il fatto che Luciano D'Alfonso, il dominus del PD e del centrosinistra abruzzese nonchè Presidente della Regione, è "amico di famiglia", finanziato da Toto e con Toto a volte sotto processo.

A dire il vero D'Alfonso è anche dirigente Anas (ora in aspettativa) e spero non sia toccato a lui vigilare sul concessionario.

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