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La corruzione Spuzza

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La corruzione spuzza, la società corrotta spuzza e un cristiano che fa entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, spuzza. Così Papa Francesco, il 21 marzo 2015, parlò con veemenza ai giovani di Scampia e prima ancora si espresse parlando della corruzione…” Si possono perdonare i peccatori, ma non i corrotti la cui doppia vita li rende putredine verniciata”. (11.11.2013)

Ed è dunque la corruzione il vero cancro della società e dell’Italia, da essa derivano tutti i mali. Corruzione è anche acconsentire a piccoli furti e sotterfugi, andare in moto senza casco, guidare senza cintura e con il cellulare in uso e così via con tante piccole cose che possono sembrare senza significato, ma che sono il fiume latente della malavita e di tutte le mafie. A volte può sembrare esagerato valutare corruzione i piccoli malaffari, ma la mentalità della corruzione è un male che s’insinua come un cancro nella società ed è difficile eliminarla perché non viene più riconosciuta come malaffare, ma come un modo di agire “intelligente e furbo”.

Dunque è della corruzione e di quanto questa Spuzza che si parla nel libro scritto da Cantone e Caringella e che è stato presentato nel pomeriggio del 26 giugno nella sala Tosti dell’Aurum di Pescara.

L’incontro è stato organizzato e condotto dalla giornalista Monica Di Pillo, anche direttrice della rivista mensile La Dolce Vita.

Con l’autore Caringella, Marco Alessandrini, sindaco di Pescara, Gemma Andreini, Presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Abruzzo, Diego De Carolis, avvocato e docente Università degli Studi di Teramo, Paolo Mastri, giornalista de Il Messaggero e Germano D’Aurelio da tutti conosciuto come ‘Nduccio.

Marco Alessandrini, ha parlato della corruzione d i quanto è importante, nella sua funzione di Sindaco, di conoscere e andare a visitare le scuole e parlare con gli studenti, partendo dai più piccoli perché è per loro che bisogna garantire il presente ed il futuro ed è da loro che partirà la società di domani.

Gemma Andreini ha parlato del ruolo fondamentale delle donne che, anche se purtroppo presenti, rappresentano una percentuale esigua delle persone corrotte.

Le donne sono portatrici di vita e di pace e sono quelle che possono fare molto per garantire una gestione legale della vita partendo proprio dalla famiglia. Le donne sono coloro che anche nel lavoro sanno agire senza prevaricare per “diritto”, ma collaborare e far crescere un’impresa.

Germano D’Aurelio, in arte ’Nduccio, oramai non più nuovo ad esternazioni storiche fatte molte volte anche all’Università della terza Età, ha parlato della storia d’Italia attraverso i personaggi a partire dalla Sicilia fino alla Brigata Majella che tanto fece per l’Italia. Ha parlato anche, come scritto anche nel testo discusso, degli anni di mani pulite e di quanto poi sia andato nel dimenticatoio fino a d arrivare ad una tipologia di comportamento che vede moltissime persone protagoniste di un modo di fare mafioso.

Diego De Carolis ha voluto riprendere quello che Flaiano diceva con la sua pungente ironia: “ Italiani, questo popolo di santi, poeti navigatori …di figli, di nipoti, di cognati”, ribadendo con queste parole che nelle Università i parenti dei docenti sono presenti con mote funzioni appunto perché parenti. L’Università di Bologna, nata nel 1088, ha formato fior di persone ed ha consentito l’insegnamento in tempi remoti alle donne permettendo loro di entrare di diritto nella carriera universitaria. Oggi le nostre Università non emergono più sono collocate in graduatoria mondiale addirittura al 150° posto proprio perché si è dimenticato del valore della cultura e dell’insegnamento che viene troppo spesso fatto non per diritto personale ma solo per parentela.

Il dott. Francesco Caringella ha parlato del suo libro della corruzione come ,..”un furto del futuro, al quale dobbiamo reagire ogni giorno, con tutte le nostre forze”.

“Il libro- ha detto Caringella - vuole essere qualcosa di diverso dai molti studi sul pianeta corruzione”.

“E’ necessaria – ha continuato Caringella – una vera rivoluzione culturale per invertire questa pericolosa forma mentis. Una rivoluzione che deve nascere innanzitutto dalla consapevolezza, dal prendere coscienza di cosa sia la corruzione e degli effetti reali e tangibili che produca sulla società”.

La radice del libro parte proprio dalla stessa storia professionale degli autori: Raffaele Cantone e Francesco Caringella, impegnati da oltre vent'anni come magistrati penali nell'azione di contrasto alla malattia del secolo: la corruzione e che, proseguono, oggi, la loro battaglia dalle postazioni strategiche di presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e di presidente di Sezione del Consiglio di Stato, istituzioni chiamate a vigilare sulla legittimità e la correttezza degli atti e dei comportamenti delle pubbliche amministrazioni.

A concludere il dibattito il giornalista Paolo Mastri, de Il Messaggero che, insieme a Caringella, ha voluto puntualizzare alcuni pensieri descritti nel libro che l’autore, ripercorrendo la corruzione in Italia, ne ha analizzato diversi ambiti: dalla sanità fino alla magistratura e fino alla situazione abruzzese.

Il dibattito, è stato inserito nel calendario delle manifestazioni Solstizio-Equinozio dell’Aurum Festival che è cominciato il 21 giugno e terminerà il 24 agosto con oltre 100 manifestazioni.

Il nuovo libro presentato nel pomeriggio, “La corruzione spuzza”, scritto da Caringella insieme a Raffaele Cantone, è stato pubblicato da Mondadori

L’incontro è stato patrocinato dalla Commissione Regionale Pari Opportunità, dal Comune di Pescara, dall’Aurum, dall’Ordine degli Avvocati di Pescara, dal Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Università d’Annunzio e da alcuni sponsor privati quali: La Dolce Vita Edizioni, Falcone Dolciaria, Cantina Tenuta Gada.

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