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ACA: oggi seduta della Commissione Affari Generali

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“Sarà l’avvocato Carlo Montanino a rappresentare il Comune di Pescara sulla vicenda Aca e a depositare giovedì mattina, presso il Tribunale delle imprese de L’Aquila la richiesta formale di convocazione dell’Assemblea dei soci dell’Aca al fine di poter votare la decadenza dell’attuale Consiglio d’amministrazione e decidere la nuova governance dell’azienda che oggi è alla completa paralisi. L’obiettivo del nostro Comune e delle altre municipalità che hanno condiviso il percorso inerente le sorti dell’Aca è quello di individuare nel modo più celere possibile una nuova gestione, che soprattutto venga scelta per le proprie competenze tecniche, mettendo da parte la politica”. Lo ha detto l’assessore alle Società Partecipate Marcello Antonelli nel corso della seduta odierna della Commissione Affari Generali presieduta da Andrea Salvati.

“E’ evidente che da alcuni anni esiste una chiara difficoltà di rapporti tra il Comune e l’Aca – ha sottolineato l’assessore Antonelli -. Lo scorso anno abbiamo impugnato dinanzi al Tribunale, che si deve ancora pronunciare sul ricorso, l’elezione di un componente del Consiglio d’Amministrazione, l’avvocato Concetta Di Luzio, sindaco di Casalincontrada, un atto che riteniamo illegittimo perché la Di Luzio si trovava in una condizione di incompatibilità, ovvero sindaco e, al tempo stesso, componente dell’Assemblea che esercita l’attività di controllo sulla società di cui faceva parte come consigliere d’amministrazione. Inoltre abbiamo impugnato l’elezione del Presidente Di Cristoforo perché nel frattempo era intervenuta la legge sulla Spending Review che ridisciplinava gli assetti della governance delle società partecipate, stabilendo che solo il Presidente poteva essere un esterno e due componenti dovevano essere dipendenti dei Comuni soci. Su tale ricorso il Tribunale non si è però ancora pronunciato nel merito. Quello che però oggi ci preoccupa è soprattutto l’operatività dell’azienda, considerando che con l’Aca dobbiamo portare avanti un intervento fondamentale e strategico come la realizzazione del DK 15 ossia il piano di disinquinamento del fiume che fa il paio con il Piano antiallagamento già partito. In questo caso la stazione appaltante è l’Ato che ha previsto un investimento di 8milioni di euro. L’Ato ha bandito la gara, che è stata aggiudicata a un’Associazione temporanea d’impresa e la copertura finanziaria era garantita per il 50 per cento dalla Regione e per il 50 per cento era diviso a metà tra Aca e il Commissario Goio. Il finanziamento del Commissario, pari a 2 milioni di euro, è saltato perché lo stesso ha interpellato la Regione la quale ha chiarito che quell’importo non poteva essere finanziato con fondi del Ministero dell’Ambiente. Tuttavia i due finanziamenti erano collegati, e quindi, saltata la copertura economica del Commissario Goio, anche l’Aca ha ritirato il finanziamento, e l’opera è praticamente arrivata sino alle porte di Pescara in via del Circuito per poi fermarsi. Noi abbiamo cercato di costringere l’Aca a finanziare la quota di sua competenza portando l’opera di completamento e mettendo sul tavolo anche il credito che il Comune di Pescara può vantare nei confronti dell’Aca. C’era una bozza di accordo tra le parti che prevedeva la copertura dell’opera da parte di Aca con 1 milione di euro, quindi un altro milione reperito con un mutuo, e infine un altro milione di euro da versare a primavera 2014 a saldo finale dell’opera, ma il nostro accordo è stato bloccato dagli accadimenti giudiziari. Oggi siamo preoccupati – ha proseguito l’assessore Antonelli – per la mancanza di una governance: a capo dell’Aca c’è un Presidente sottoposto a obbligo di dimora, un vicepresidente scaduto da due esercizi finanziari, e poi c’è la Di Luzio che si è dimessa anche se a oggi l’Assemblea ancora non ne prende atto. E’ ovvio che tale situazione non è più accettabile perché l’Aca deve fare scelte operative, e per questo abbiamo posto sul tavolo il problema di una governance credibile. Abbiamo chiesto la convocazione di un’Assemblea dei soci per la revoca dell’attuale Consiglio d’amministrazione e la nomina dell’amministratore unico. E in modo che definirei ‘risibile’ il vicepresidente dell’Aca scaduto da due esercizi, e il Direttore generale ci hanno risposto che non condividono il nostro giudizio per cui il Cda va considerato scaduto, e quindi non hanno intenzione di convocare l’Assemblea, limitandosi a convocare un’assemblea ‘informale’, peraltro una procedura che non esiste. A questo punto abbiamo deciso di adire al Presidente del Tribunale delle Imprese de L’Aquila, che è competente in materia: oggi abbiamo affidato l’incarico all’avvocato Carlo Montanino e giovedì depositeremo formalmente la nostra istanza, affinchè il Tribunale provveda in via sostitutiva alla convocazione dell’Assemblea. Probabilmente non parteciperemo neanche all’Assemblea informale del 9 settembre e aspetteremo che l’Assemblea vera venga convocata dal Presidente del Tribunale delle imprese. Oggi l’Aca ha bisogno di un salto di qualità al fine di individuare persone capaci di gestire un’azienda che ha tali responsabilità”.

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