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Porto, gli operatori commerciali contestano l'inerzia degli Enti

Redazione
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Gli operatori commerciali del Porto di Pescara denunciano, in una nota a firma di Gianni Leardi, "l'inerzia e l'incompetenza" con cui vengono trattate le problematiche del porto commerciale, la cui "agonia" prosegue ormai da tempo.

"A piu' di due anni dall'ultimo approdo di una nave cargo e dall'assurdo addio ai collegamenti con la Croazia, e' ancora tutto fermo - si legge nel comunicato - Nessun provvedimento teso a risollevare le sorti di un'economia che ha una storia e un peso nella vita del territorio, nessun rimedio alle perdite che decine di realta' imprenditoriali, gia' provate dalla lenta fine del porto, hanno dovuto fronteggiare in piena solitudine; nessun interesse a dare un futuro turistico e commerciale a un'infrastruttura tanto strategica quanto abbandonata dalla politica".

Gli operatori portuali di Pescara tornano a denunciare con forza "l'indifferenza e l'incapacita' che gli enti responsabili di tali questioni (Provveditorato alle Opere Pubbliche di Roma, Regione Abruzzo, Provincia e Comune di Pescara) stanno dimostrando in un momento in cui il rilancio della struttura portuale potrebbe dare una forte spinta propulsiva all'economia locale, in grande difficoltà".

Restano clamorosamente "ferme e indefinite" tre questioni importanti e cioe' il dragaggio della darsena commerciale, gli indennizzi agli operatori, e il Piano Regolatore Portuale.

In merito al Prp, "il Comune di Pescara e il suo Assessore-fantasma con delega al Porto, non operano alcun sollecito verso la Regione, la quale, attraverso un cavillo burocratico, tiene strumentalmente fermo il Piano Regolatore Portuale e la vita presente e futura del porto".

Tutto cio' fa apparire drammaticamente chiaro che "il porto e i suoi operatori vanno verso un'inesorabile agonia che riporta la citta' indietro di secoli e trascina la regione verso un livello di sviluppo mai toccato prima".

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