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Pescara è una città in mano ai poteri forti

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E' arrivata la sentenza del TAR che dovrebbe decretare la demolizione di un ecomostro in fieri: tre palazzine sul lungomare sud di Pescara.

Da un lato la nostra città, ed il valore strategico per il suo futuro, dall’altro un groviglio di sordidi interessi privati. Così come l'area di risulta, ribattezzata il Parco centrale, dove lo scellerato programma dell'attuale Giunta prevede di fatto la privatizzazione di parcheggi costosissimi per i cittadini nel centro città per i prossimi 20 anni.

Siamo davanti ad interessi privati a discapito del bene pubblico che non trovano il reale contrasto né del centrodestra né dal centrosinistra che, anzi, sembrano affannati a favorire sia con norme nazionali che locali l'ennesimo scippo dei diritti della cittadinanza.

Pescara deve, quindi, sperare nella solerte opera della magistratura per evitare che risorse preziose per la collettività, quali le aree in questione, divengano preda di interessi politici privati, almeno finché non ci sarà un cambio radicale alla guida dell'amministrazione che solo il M5S può garantire.

Non abbiamo bisogno di opere faraoniche che stravolgano l'assetto della città (dal Ponte Flaiano, che poteva essere di dimensioni e costi ben minori, al Piano regolatore portuale), ma di un’opera di manutenzione straordinaria (innanzitutto dei beni naturali quali il Fiume Pescara e la Pineta Dannunziana e ovviamente della struttura urbanistica di cui fanno parte) che la renda decorosa e funzionale.

Lo afferma il consigliere comunale Massimiliano Di Pillo.

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