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La chiusura di Penelope a Mare è una sanzione abnorme

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“Se è vero che le regole vanno rispettate da tutti, e altrettanto vero che esiste una gradualità nella sanzione di chi eventualmente sbaglia: chiudere oggi, ad agosto, uno stabilimento come Penelope a Mare, che rappresenta una delle perle nella nostra martoriata riviera, significa causare un danno economico e d’immagine di proporzioni enormi non solo ai titolari, ma anche alle decine di persone che vi lavorano. Prima della chiusura sarebbe stato molto più opportuno, a nostro giudizio, adottare altri provvedimenti, come l’avvertimento, il richiamo, persino una sanzione economica, ma la chiusura è davvero un’iniziativa abnorme, peraltro comminata non per un problema di ordine pubblico, ma per un sovrannumero di presenze. Tale iniziativa è veramente lo specchio dell’inadeguatezza di quel sindaco, Alessandrini, e di quell’amministrazione Pd che oggi governano la nostra città”.

È il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in riferimento al dispositivo di chiusura dello stabilimento Penelope a Mare.

“Giusti i controlli della questura, giusto il ripristino delle regole, ma da un’amministrazione comunale ci aspettiamo equilibrio e capacità di valutazione delle situazioni che si esaminano – ha rimarcato il Capogruppo Sospiri -. Penelope a Mare, nello specifico, non ha subito un provvedimento per un problema di ordine pubblico, come quelli che in passato hanno imposto la chiusura di quelle attività che non si sono dimostrate in grado di gestire la vigilanza e di garantire la tutela degli utenti. Non è stata sanzionata nemmeno per aver violato le normative sul rispetto dei decibel. Nel mirino delle Forze dell’Ordine è finito il presunto sovrannumero di persone presenti in un giorno dello scorso luglio nella struttura, fatto che non contestiamo perché è giusto, lo ribadisco, far rispettare il limite massimo di presenze nell’ipotesi possano verificarsi potenziali situazioni di emergenza. Ma, ipotizzo che, nel comminare le sanzioni, vada anche applicata una gradualità dei provvedimenti: ritengo che un sindaco o, per lui, un dirigente comunale abbiano a disposizione un ventaglio enorme di possibilità che vanno dal richiamo alla diffida, a una supermulta finanche a una chiusura parziale delle attività. Ma veramente riteniamo che imporre la chiusura totale dello stabilimento per 7 giorni in pieno agosto, ovvero nella parte clou dell’ultimo scorcio d’estate, tanto che anche nelle ore diurne un utente della spiaggia non può comprare neanche una bottiglietta d’acqua, sia abnorme, sproporzionato. Da parte del sindaco Alessandrini che a cuor leggero ha accolto, o comunque consentito tale iniziativa, ritengo ci sia l’incapacità a valutare che dietro quello stabilimento ci sono decine di persone che lavorano, ci sono posti a rischio. Ed è abnorme quel provvedimento se pensiamo che, a fronte di un sindaco e di un’amministrazione comunale che in quattro anni e mezzo non hanno fatto alcunchè per pubblicizzare la nostra spiaggia, per renderla turisticamente appetibile, bella e attraente, di fatto oggi proprio gli stabilimenti balneari sono il nostro unico strumento di promozione, a partire da quelli più vivaci, vitali e in cui gli imprenditori fanno coraggiosi investimenti pagando di tasca propria. Ci sorprende – ha proseguito il Capogruppo Sospiri - anche la spavalderia del Comandante della Polizia municipale Maggitti che, da dirigente di un Comune di 117mila abitanti, annuncia, o minaccia, il pugno duro nei confronti di chi lavora. Ci fa piacere leggere della sua prontezza e del suo smisurato coraggio, tanto che da oggi lo aspettiamo in prima linea non sulla riviera, ma a Rancitelli o a Fontanelle, ovvero in quei quartieri caldi in cui veramente c’è bisogno, con qualcuno, del pugno duro. Lo aspettiamo in quelle strade dove c’è veramente bisogno delle Forze dell’Ordine, ma ovviamente non ci aspettiamo di vedere solo i suoi semplici agenti mandati allo sbaraglio, ma, indossata la divisa e le sue stellette, ci aspettiamo di vedere direttamente lui su quelle strade per ripristinare il rispetto rigoroso delle regole. Ovviamente, fermo restando la necessità di imporre a tutte le attività il rispetto delle norme, chiediamo al Comune di annullare subito, in autotutela, il provvedimento di chiusura di Penelope, interloquendo con il Questore Misiti per capire quale possa essere una misura sanzionatoria alternativa da applicare alla struttura, ma comunque permettendo allo stabilimento di lavorare approfittando degli ultimi giorni di sole e di mare di agosto e settembre”.

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