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Truffe on line, il capo dell'associazione a delinquere fa una "parziale ammissione"

Redazione
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M.A., il presunto capo dell'associazione a delinquere finalizzata alle truffe online che ha portato a perquisizioni anche nel pescarese, ha risposto alle domande del gip nell'interrogatorio di garanzia che si e' svolto questa mattina nel carcere di Lanciano "ammettendo parzialmente le responsabilità" delle accuse che gli sono state mosse dalla Procura frentana.

"Si', c'e' stata una parziale ammissione di responsabilita' - spiega all'Agi il legale difensore, Carlo Di Mascio - Alcune situazioni circa le truffe perpetrate su Internet fin dal dicembre 2009 sono state ammesse. Con la collega Tristana Di Bucchianico, che ha presenziato all'interrogatorio, abbiamo chiesto di commutare la misura cautelare in arresti domiciliari".

L'arrestato e' finito in manette mercoledi' notte insieme a un altro uomo: entrambi sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, mentre altre due persone sono attualmente ricercate dalla Polizia.

Il presunto complice di M.A., per il quale e' stata chiesta la commutazione della misura cautelare in carcere con quella dei domiciliari, "ha risposto alle domande del gip - spiega l'avvocato Giacinto Ceroli - sottolineando come ormai da anni non abbia piu' rapporti con M.A., cui in passato si limitava solo a fornire prodotti informatici che non gli sono stati poi pagati. I dissapori tra i due sono noti e ci sono anche delle intercettazioni che lo dimostrano".

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