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Emergenza senza tetto, come viene usata la struttura con oltre 100 posti letto di via Alento?

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“Francamente questa volta veramente fatichiamo a comprendere chi o cosa abbia generato l’emergenza clochard a Pescara, perché a Pescara un dormitorio per ospitare i senzatetto c’è da cinque anni ed è stato realizzato in via Alento. Parliamo di una struttura pienamente operativa, per circa 84 posti letto, più un’altra ventina ricavabili nei piccoli cottage di legno sistemati sempre all’interno della Cittadella della Carità. Ci chiediamo perché i 100 senzatetto che dormono sulle panchine o tutt’attorno alla stazione ferroviaria non trovino posto in via Alento, come venga utilizzata la struttura, gestita a tutt’oggi dalla Caritas diocesana di Pescara. A questo punto ritengo che sia necessario fare piena luce sull’effettivo utilizzo del complesso della Cittadella, costruita su un terreno messo a disposizione dalla Fondazione PescarAbruzzo, ma anche con il contributo pubblico di Regione e Comune di Pescara. Inoltreremo alla Commissione Vigilanza la richiesta di un sopralluogo presso la struttura per verificare chi effettivamente vi stia abitando e perché non riescano più a trovarvi posto i senzatetto della stazione”.

Lo ha detto Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ intervenendo sulla querelle inerente l’emergenza freddo.

“In questi giorni sull’emergenza freddo abbiamo assistito a un rincorrersi di notizie preoccupanti: l’esplosione del problema con l’arrivo del freddo, prevedibile, la mobilitazione di privati cittadini ed esercenti – ha ripercorso Foschi -, primo fra tutti Marco Forconi, titolare della libreria all’interno della Stazione, e le difficoltà ingiustificabili del Comune che, come sempre, non è riuscito a dare una soluzione tempestiva a un problema che ormai si ripresenta ogni anno dal 2014 a oggi. Nel mezzo abbiamo anche registrato l’autorevole intervento del vescovo di Pescara, Monsignor Tommaso Valentinetti e del Direttore della Caritas Don Marco Pagniello che hanno lanciato una dura reprimenda nei confronti della città, chiamata ad accogliere i fratelli più bisognosi che stanno vivendo una condizione di disagio e difficoltà, soprattutto non creando ostacoli nell’eventuale accoglienza dei clochard nei propri quartieri di residenza, vicino alle proprie case. Tutto giusto e tutto pienamente condivisibile, tuttavia in tutta questa ridda di interventi c’è una nota stonata: a Pescara un dormitorio pubblico per i senzatetto della città c’è, ed è la Cittadella della Carità costruita in via Alento, anche con importanti investimenti pubblici, una struttura inaugurata nel 2013 con circa 84 posti letto, di cui una sessantina per uomini e il resto per le donne. Un dormitorio peraltro realizzato proprio accanto alla nuova mensa pubblica, cui poi si sono aggiunti i 20 posti letto dei cottage di legno mobili adiacenti l’edificio in muratura, cottage che pure rappresentavano il primo nucleo del dormitorio quando ancora si trovava nell’area dell’ex Napolplast. Quindi parliamo di circa un centinaio di posti disponibili, gestiti dalla Caritas di Pescara, che pure gestisce ancora altri venti posti letto circa in via Gran Sasso, in una struttura dove per prime vennero realizzate le docce per consentire ai clochard di avere un punto di riferimento in cui potersi lavare e avere un cambio d’abito. A questo punto ritengo che la città abbia diritto alla chiarezza – ha ribadito Foschi -. Quanti sono oggi i clochard, ovvero i senzatetto, coloro che per vicissitudini familiari si ritrovano senza una casa, senza una famiglia o un lavoro, che effettivamente dormono all’interno della Cittadella della Carità di via Alento? Chi sono gli attuali occupanti del dormitorio e come vengono individuati gli ospiti? Com’è possibile che attorno alla stazione si siano improvvisamente ritrovati cento senzatetto e che nessuno di loro riesca a trovare accoglienza in via Alento, neanche per il Natale? Credo che tali domande meritino una risposta e soprattutto un’indagine approfondita che chiederò alla Commissione Vigilanza di portare avanti, anche attraverso un sopralluogo all’interno della Cittadella di via Alento. Nel frattempo chiediamo che vengano condotte indagini accurate anche sull’ex scuola di via Lago Sant’Angelo che il Comune avrebbe individuato per dare ospitalità ai cento clochard della stazione, affinchè vengano garantite tutte le più opportune misure di sicurezza. Ci chiediamo infatti se l’ex scuola, chiusa e dismessa da diversi anni, sia dotata degli impianti a norma e dei sistemi antincendio, se ci siano le uscite di sicurezza già funzionanti, se ci siano le opportune condizioni igienico-sanitarie a tutela degli eventuali ospiti, cui va innanzitutto garantita la tutela del diritto alla riservatezza e la dignità umana. A tal proposito, chiediamo che anche il Comando dei Vigili del Fuoco di Pescara effettui un sopralluogo per accertare le reali condizioni dell’ex scuola di via Lago Sant’Angelo attestandone la piena agibilità”.

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