“Riapertura odierna regolare delle mense per i sette asili nido comunali di Pescara: i 206 bambini iscritti, che hanno iniziato il proprio percorso formativo lo scorso 2 settembre, hanno iniziato a consumare i propri pasti all’interno degli asili, mentre ancora per una settimana effettueranno l’orario ridotto, ossia dalle 7.30 alle 13.30. I pasti sono ovviamente preparati all’interno delle strutture dallo staff comunale, come avviene anche all’interno dell’asilo nido Il Bruco, di via Rigopiano, il primo in cui abbiamo avviato la gestione esternalizzata con personale educativo non comunale, che però non si occuperà della mensa”.
Lo ha detto l’assessore ai Nidi d’Infanzia Guido Cerolini ricordando l’avvio odierno del servizio mensa negli asili nido.
“L’amministrazione comunale di Pescara – ha sottolineato l’assessore Cerolini – considera gli asili nido pubblici una risorsa per il territorio, una delle nostre punte di diamante grazie alla notevole professionalità raggiunta dagli educatori. Le famiglie sono ben consapevoli dell’elevato standard qualitativo raggiunto dai nidi d’infanzia, e lo dimostrano le tantissime domande d’iscrizione giunte anche quest’anno. Su 206 posti complessivamente disponibili, 84 sono stati riservati alla riammissione automatica di bambini che hanno frequentato gli asili già nello scorso anno scolastico, riducendo dunque a 122 i posti disponibili. Le domande pervenute al Comune sono state 307, e sostanzialmente sono rimasti esclusi inizialmente 185 bambini. Da oggi tutti i piccoli studenti dei nostri nidi d’infanzia, La Conchiglia di via Vespucci, la Mimosa di via Benedetto Croce, il Gabbiano di via Cecco Angiolieri, il Bruco di via Rigopiano, L’Aquilone in via del Santuario, Raggio di Sole in via Colle Marino e Cipì in via Carlo Alberto dalla Chiesa, hanno cominciato a usufruire del servizio mensa, dunque i piccoli hanno iniziato a consumare il proprio pasto all’interno dell’asilo, che poi lasciano alle 13.30. Intanto – ha proseguito l’assessore Cerolini – nel corso dell’anno scolastico ci saranno importanti novità per i nostri nidi: per l’amministrazione è infatti un motivo di rammarico non poter consentire l’ingresso nelle proprie strutture a tutti i richiedenti, pensando soprattutto a quelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e hanno oggettive difficoltà a trovare una sistemazione idonea e non eccessivamente onerosa per i propri figli. Per tale ragione stiamo studiando nuovi interventi per ampliare il numero delle ammissioni: innanzitutto potremmo procedere con l’esternalizzazione della gestione di altri due asili comunali, ossia ‘La Mimosa’ di via Benedetto Croce e ‘Raggio di Sole’ in via Colle Marino, adottando la stessa formula sperimentata con grande successo nell’asilo ‘Il Bruco’, ossia utilizzare personale esterno per la cura dei bambini, ma mantenendo in capo al Comune la fissazione e gestione delle rette per le famiglie nonché la mensa, dunque la preparazione dei pasti. Uno dei vantaggi legati all’esternalizzazione è la flessibilità dell’orario, ossia la possibilità, per una mamma lavoratrice, di tenere il bambino all’asilo anche oltre le 16.30, anche fino alle 19, ovviamente pagando un minimo supplemento sulla retta, e anche di poter beneficiare del servizio nella giornata del sabato, quando invece i nidi comunali sono chiusi. Inoltre alcune verifiche tecniche ci hanno permesso di accertare che all’interno di tutti i nidi ci sono superfici utili disponibili tali da consentirci di portare da 30 a 40 il numero dei bambini ammessi, che significherebbe aprire le porte ad altri 70 bambini oggi in lista d’attesa, esattamente com’è già accaduto lo scorso anno nell’asilo nido ‘Cipì’ in via Carlo Alberto Dalla Chiesa dove, dopo i lavori di ampliamento dei locali abbiamo avuto la possibilità di portare il numero dei bambini ammessi da 42 a 60, quindi 18 unità in più. Inoltre tra qualche settimana riattiveremo le convenzioni con alcuni nidi privati per consentire alle famiglie di fruire di strutture a costi calmierati, ovvero la famiglia pagherà la stessa retta che, sulla base della fascia di reddito, avrebbe pagato al Comune, che, a sua volta, coprirà la somma in più chiesta dal privato”.