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Mede@, presentata l'app MyTutela

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Nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Aterno-Manthonè di Pescara, diretto dalla preside Antonella Sanvitale, è stata presentata l'app MyTutela.

MyTutela App, la “mia tutela", è l’unica applicazione contro le molestie e ha come finalità quella di aiutare le vittime di abusi, violenza, stalking, bullismo, attraverso la raccolta e l’archiviazione su smartphone di prove (sms, telefonate, email, chat, whatsapp, immagini e video) con valore legale.

All’incontro erano presenti Francesco Longobardi, responsabile nazionale enti locali con delega alle aperture degli sportelli istituzionali antiviolenza Mede@; Marco Calonzi, Ceo di MyTutela; Alberto Polini e Franca Minnucci, rispettivamente presidente e vice presidente nazionale dell’associazione Mede@; Tiziana Di Gregorio, responsabile nazionale dell’area psicologica Mede@ e Daniela Puglisi referente per il bullismo e cyberbullismo dell’Ufficio scolastico provinciale di Pescara. Inoltre c'è stato l'intervento del rapper montesilvanese Antonio Tagliafierro, in arte An To, autore di brani incentrati sulla tematica sociale del bullismo che sarà accompagnato, nel brano “Ridevano tutti di me”, dalla voce di Massi, un giovane cantante affetto da autismo.

“Tutto ciò che concorre alla promozione della felicità di ogni ragazzo trova anche in noi accoglimento – ha spiegato la preside dell’Istituto Aterno-Manthonè, Antonella Sanvitale – Anche lo Sportello è di aiuto nel periodo più difficile e inconsapevole della vita che è l’adolescenza. Inconsapevole perché spesso non si ha la certezza dei propri bisogni, della strada più vera, tant’è che la scuola ha il compito di introdurre alla realtà totale nella quale comprendiamo tutto, tra cui il disagio e la fatica, per cui è uno Sportello che aiuta a prendere sul serio anche un disagio che si può vivere. Noi qui non abbiamo realtà di violenza o di bullismo, appunto per questo accolgo qualunque offerta della realtà sociale, quindi delle realtà presenti che hanno a cuore l’educazione dei ragazzi e che ci vogliono dare una mano nel compito più bello del mondo che è quello dell’educazione e all’introduzione della realtà totale dei ragazzi. La prevenzione è fondamentale per cui ogni ragazzo, nel periodo della piena adolescenza, dai 14 ai 18 anni, il più delicato, sa che all’interno della scuola si può rivolgere ad uno Sportello che ascolti la sua preoccupazione, la sua fragilità o le sue domande, oltre ad essere di supporto per il compito fondamentale dell’educazione, compito dei docenti e della scuola. Quindi, ben venga questa iniziativa perché sappiamo che, nell’emergenza educativa in cui viviamo, solo una vera sinergia tra tutte le realtà che hanno a cuore l’educazione dei giovani può arrivare a dare il meglio agli studenti”.

“Da tempo Mede@ è presente sul piano nazionale con i suoi Sportelli – ha sottolineato Alberto Polini, presidente nazionale dell’associazione - Ha preso a braccetto questa iniziativa, la app  MyTutela, perché la riteniamo strumento molto utile e pratico per tutte quelle che possono essere le vittime di violenza, quindi anche bullismo, stalking e cyberbullismo. Mede@ da sempre si caratterizza per il suo avere praticità, per dare un contributo concreto per quello che può essere un aiuto alle vittime e MyTutela lo riteniamo uno strumento molto adatto. Ho visto gli studenti molto attenti, soprattutto quando ha parlato il fondatore della app che ha raccontato perché è nato questo strumento e il bruttissimo episodio di Sara Pietrantonio. I ragazzi sono stati davvero molto colpiti e forse hanno capito il messaggio che certe azioni vanno controllate, anche le più piccole, perchè possono essere prepotenze da cui può nascere il bullismo o qualsiasi altra forma di violenza. MyTutela può essere uno strumento per chi subisce queste umiliazioni. Come anche gli Sportelli, sempre presenti come in questa scuola, e lo Sportello Mede@”.

“Noi stiamo cercando di dare un supporto – ha affermato Francesco Longobardi, responsabile nazionale enti locali con delega alle aperture degli sportelli istituzionali antiviolenza – ma soprattutto stiamo cercando di lavorare a contrasto delle violenze. Noi non vogliamo che allo Sportello venga la persona molestata ma che ci vengano i ragazzi che ci chiedano come reprimere questa problematica sociale che non è solo nella scuola, ma anche al di fuori delle sue mura. Però noi oggi vogliamo intervenire nella scuola perché è un luogo di cultura e la violenza è mancanza di cultura. Noi vogliamo contrastare il presente per dare loro il futuro. Questa app è stata creata da due tecnici informatici che operano nelle Procure d’Italia: uno è Marco Calonzi, l’altro è Marco Testi. Questa idea è nata proprio da un incarico avuto dalla Procura di Roma nel caso di una ragazza purtroppo barbaramente uccisa, Sara Pietrantonio. Si doveva accedere alla memoria del telefonino ma, davanti alla password della vittima, hanno avuto grosse problematiche. Con la loro esperienza e professionalità ci sono riusciti e da lì è nata questa idea perchè dimostrare una violenza con altre prove non è mai troppo facile. Questa app fa in modo che ci sia un archivio forense e tutto ciò che c’è nello smartphone viene registrato con logaritmi non manomessi, quindi si può procedere alla denuncia con prove concrete. La app è facilmente scaricabile su tutti gli smartphone gratuitamente, poi basta avere il numero telefonico del molestatore e la app fa tutto da sola sia sui messaggi, sia sulle chiamate che sulle chat”.

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