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Dichiarazione sulla presenza del Ministro Salvini in Abruzzo del Prof. G. Dursi, candidato Consigliere per "Coalizione civica per Pescara"

Espressione di contrarietà alle ambiguità di lessico e di comportamenti relativi al fondamento democratico ed antifascista della Repubblica italiana

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COMUNICATO STAMPA

La presenza in Abruzzo del Ministro dell’interno, vice Premier e Segretario della Lega, mentre procede con la campagna elettorale, crea sconcerto ed alimenta il conflitto sociale per le ambiguità di lessico e di comportamenti relativi al fondamento democratico ed antifascista della Repubblica italiana ed al riconoscimento, da parte dell'ordinamento dello Stato, della pienezza dei diritti civili e politici.

La Pescara democratica chiede al Ministro dell’interno il rispetto integrale per la nostra Costituzione, che vieta l’apologia del fascismo e che applichi la legge – pena essere lui stesso fuori legge – nell'impedire e non permettere a gruppi neofascisti di esercitare violenza politica, fisica e retorica, di chiara matrice squadrista, di abusare delle donne, occupare stabili per aprire loro sedi di partito con danno milionario per l'erario o di diffondere testi pubblicati da Altaforte Edizioni, casa editrice compiacente con la destra mussoliniana.

Migliaia di resistenti sono morti per la libertà dal nazifascismo e il Ministro dell'Interno è tenuto a far rispettare il sacrificio dei partigiani perseguendo coloro che offendendo continuamente la memoria della Resistenza, i principi fondamentali della Costituzione come l’antifascismo, l’accoglienza delle genti e la solidarietà.

La Pescara democratica, in ogni caso, terrà sempre alta la guardia, impedendo che la democrazia venga minacciata da pericolosi fautori di derive politiche populiste e sovraniste, frutte di un disegno revanscista di esperienze tragiche per il popolo italiano.

Ai cittadini abruzzesi la Pescara democratica fa sapere che, certo, non conosciamo l’esito di questa stagione nera della politica italiana e non solo nazionale; altresì, non abbiamo idee precise sull’evoluzione europea dopo il 26 Maggio. Quello che accade è però davanti agli occhi di tutti, compresi gli indifferenti ai quali si riferivano Antonio Gramsci e Martin Niemöller.

Si uccide nelle strade e nelle case con licenza d’assassinio, si autorizzano i neofascisti alla violenza verbale e fisica, si dileggia la Resistenza e si offende la memoria dei partigiani, si degrada il lavoro di ricerca e di produzione di saperi critici, si minacciano i soggetti proletari dell’antagonismo al capitalismo globale, si aggrediscono gli esseri umani nella loro condizione di disagio.

Non è sufficiente denunciare tale dilagante situazione. Serve organizzare la difesa popolare e lasciare la corruzione della “democrazia reale”, con i suoi riti pseudopartecipativi, le sue formalità e compatibilità alla critica intollerante della storia.

Forse dovremmo abbandonare la retorica della democrazia e preparare una nuova resistenza, che è fatta prima di tutto di parole, ma non è fatta solo di parole. La notte che è ormai scesa sul mondo non sarà tanto breve, ma quel che è certo è che l'alba non verrà mai se ci limitiamo ad invocarla.

Prof. Giovanni Dursi

Candidato Consigliere per "Coalizione civica per Pescara"

Membro della Segreteria del Comitato provinciale ANPI “Ettore Troilo” di Pescara


 


 

Pescara, 9.05.2019

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