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Filovia, il Pd non si fida del Phileas e invita il Comune a riflettere

Redazione
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Il Pd interviene nuovamente sui lavori per la realizzazione della filovia e invita il Comune a “un indispensabile supplemento d'istruttoria volto a evitare il paventato sperpero di ingenti risorse economiche, per un mezzo verosimilmente inidoneo a entrare in esercizio in modo duraturo, efficiente e funzionale e su cui si nutrono dubbi più che fondati circa il conseguimento delle prescritte omologazioni”.

I Democrat sottolineano che ci sono nuove criticità, sorte dopo il giudizio del Comitato VIA dell'11 settembre ad esempio, tutta la procedura VIA, anche per i tempi tecnici lunghissimi impiegati per l’espletamento del procedimento (circa un anno), configurerebbe una vera e propria “VIA in sanatoria” non contemplata dal consolidato ordinamento nazionale e comunitario.

“Per questo motivo – dice il consigliere Antonio Blasioli – è lecito attendersi, o quanto meno è molto probabile, che sia il TAR, sia la stessa Commissione Europea, presso la quale è ancora in corso d’istruttoria il procedimento di pre-contenzioso EU PILOT 2590/11/ENVI, sapranno rilevare quanto detto, congiuntamente alla sostanziale elusione delle prerogative di stretta competenza del Comitato di Coordinamento Regionale VIA, che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla qualità del progetto esaminato, anziché limitarsi a deliberare la mancata demolizione delle opere irregolarmente eseguite”.

Il Presidente della Gtm Russo ha ritenuto che il “parere favorevole alla non demolizione delle opere realizzate”, emesso dal Comitato VIA nella riunione dell’11 settembre 2013, possa essere interpretato al pari di una conferma del Giudizio n. 1108 del 15 luglio 2008, in cui il Comitato regionale si espresse per la "non assoggettabilità dell’opera alla valutazione d’impatto ambientale", sulla giustificazione indebitamente sostenuta in quella sede, sia dalla GTM, sia dalla Balfour Beatty Rail, in ordine al fatto che il Phileas sarebbe un semplice autobus a guida manuale.

“Questa versione però – sostiene il Pd – contrasta con la pronuncia della Commissione Europea, deliberata il 16 ottobre 2012, in cui ha stabilito che il Phileas, nell'inedita versione adottata dalla GTM, è un vero e proprio filobus, come tale sottoposto alla prescritta procedura di "Screening", da espletare ai sensi dell'art. 20 del predetto Codice dell'Ambiente, a prescindere dall'applicazione delle boe magnetiche tipiche della guida vincolata immateriale in dotazione al rotabile. A riprova di ciò, i sistemi TPL similari in corso d'opera, Civis di Bologna, CITEA di Verona, TRC di Rimini e il medesimo Phileas di Douai sono stati tutti ammessi alla procedura di valutazione ambientale".

Occorre dunque chiarire, secondo i Democrat, “se l’ATI e la GTM si faranno carico delle spese relative, del loro totale ammontare e, soprattutto, chi - e se - approverà i lavori proposti per il superamento delle barriere architettoniche riconosciute”.

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