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Troppi reclusi e personale insufficiente, le criticità del carcere di Pescara

Visita ispettiva del Garante dei Detenuti Cifaldi con il vice presidente del Consiglio regionale Pettinari

redazione
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Visita presso la casa circondariale di Pescara del Garante dei detenuti Gian Marco Cifaldi e del vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari. 

I due ispettori hanno potuto constatare il permanere di alcune gravi criticità che Pettinari aveva già segnalato al Ministero di Grazia e Giustizia e in particolar modo al Sottosegretario Ferraresi.

“Siamo a lavoro da tempo sulle condizioni lavorative del personale penitenziario del carcere di Pescara – spiega Pettinari - costretto ad operare in condizioni difficili e a gestire momenti di crisi che possono portare a veri e propri scontri, come accaduto per esempio nel carcere di Lanciano".

"Nella corrispondenza con il Ministero – spiega ancora Pettinari – ho posto più volte la questione delle strumentazioni usurate per le porte elettriche che dividono un settore dall’altro e dell’elevato numero di detenuti a fronte di pochi agenti di polizia penitenziaria. Una carenza ancor più evidente nel reparto psichiatrico della casa circondariale di Pescara. Il reparto, gestito dalla Asl, ha spazio per 6 detenuti con problemi psichiatrici, ma spesso a causa del sovraffollamento il numero cresce, toccando anche punte di 20 internati che necessitano di assistenza psichiatrica. Quando lo spazio manca, questi sono trasferiti in altri settori del carcere, entrando così a contatto con altri ospiti. Si creano situazioni potenzialmente molto pericolose che il poco personale deve gestire al meglio delle sue possibilità. Il rischio purtroppo è grande.

Dal Ministero ho ricevuto una risposta a firma del sottosegretario Ferraresi che mi aggiorna sull’emissione di provvedimenti deflattivi per la movimentazione di circa 280 detenuti e sull’impegno a monitorare l’interlocuzione per quanto riguarda l’elettrificazione dei cancelli. L’attenzione è alta e la risposta di Ferraresi mi fa ben sperare sull’intenzione di non abbandonare a sé stessa la casa circondariale di Pescara, dal canto mio di certo non abbasserò la guardia e continuerò a sollecitare il Ministero e tutti gli organi competenti su quanto accade in Abruzzo”, conclude.

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