Zdenek Zeman è da sempre considerato uno dei migliori allenatori al mondo per quanto riguarda la crescita dei giovani talenti. Lo dimostra l’annata sulla panchina del Pescara, terminata con la promozione in serie A degli abruzzesi. Era la stagione 2011-2012 ed il Pescara nella sessione estiva di calciomercato acquista tre giovani molto interessanti come il regista Marco Verratti e i due attaccanti Ciro Immobile e Lorenzo Insigne. Il team abruzzese compie una cavalcata straordinaria e riesce a vincere il campionato con un gioco bello e spumeggiante e con 83 punti. Alla penultima giornata, il 20 maggio del 2012, con la vittoria esterna sulla Sampdoria, la festa dei tifosi pescaresi può esplodere. Il Pescara torna nella massima serie dopo ben 19 stagioni. Il numero di gol realizzato dalla squadra abruzzese è impressionante, 90. Con 28 marcature Immobile diventa il capocannoniere del torneo. L'attaccante Marco Sansovini, capitano della squadra, risulta il giocatore con più presenze con 34 partite disputate.
La media spettatori delle gare casalinghe è di quasi 13.000 persone a partita mentre l'apice del pubblico viene raggiunto il 27 maggio del 2012 nella sfida Pescara-Nocerina con quasi 21.000 spettatori, che rappresenta la festa per il ritorno nella massima serie. Tre stelle su tutti hanno brillato in quella squadra: Marco Verratti, Ciro Immobile e Lorenzo Insigne.
Marco Verratti
Marco Verratti è un predestinato del calcio. Certi campioni il loro futuro lo hanno scritto negli occhi e nelle giocate che i comuni mortali sono impossibilitati a replicare. Verratti è uno di questi, uno che al pallone dà del tu. Inizia la sua carriera giovanile nel Manoppello, squadra del capoluogo abruzzese, che lo tessera nel 2000, all’età di 8 anni. Nel 2006 cambia maglia, senza allontanarsi troppo da casa. Passa infatti al Pescara, dove debutta in prima squadra non ancora sedicenne.
Con il Pescara gioca 4 anni, 3 di questi come trequartista con Galderisi, Cuccureddu ed infine Di Francesco in panchina. L’ultimo, quello della consacrazione e promozione in serie A, con Zdeněk Zeman, che giocando senza numero 10, lo piazza davanti la difesa. In coppia con Insigne farà le fortune della squadra abruzzese, tanto da riportarla in serie A. Alla fine della stagione firma il prolungamento fino al 2016, ma l’estate 2012 lo porterà al centro di un'accesa lotta tra le più grandi club europei per accaparrarsi le sue prestazioni. Alla cifra di 12 milioni di euro, lo acquisterà il Paris Saint Germain, dove milita tuttora. Con la squadra parigina dimostra una crescita clamorosa e quest’anno, secondo gli esperti di scommesse online NetBet, può davvero puntare a vincere la Champions League.
Ciro Immobile
Altro grande protagonista di quella squadra è Ciro Immobile. Grazie ai suoi gol il Pescara torna in Serie A. In quella estate Ciro da Torre Annunziata cambia maglia e passa al Genoa e gli basta giusto l’esordio contro il Cagliari per presentarsi a tutti: piacere sono Ciro, due tocchi e viene giù Marassi per il primo goal. Chiuderà il campionato contribuendo alla salvezza del Genoa e raccogliendo la chiamata del Torino di Ventura che lo piazza di fianco a Cerci.
Nel 2013-2014 loro due spargono scintille per il campo. Si trovano anche ad occhi chiusi, ricamano calcio negli ultimi 30 metri. Non è solo la qualità a fare la differenza ma finalmente anche la quantità perché Immobile spamma per tutto il campionato goal, inchiodando la lancetta sul 22 come numero finale. 22 centri che materialmente gli consegnano il titolo di capocannoniere, geograficamente lo proiettano a Dortmund.
Lorenzo Insigne
Chiudiamo con Lorenzo Insigne, lo scugnizzo napoletano cresciuto a Pescara con Zeman e divenuto grande a Napoli. Cresciuto nelle giovanili del Napoli, originario di Frattamaggiore, Insigne ritrovo’ il suo pubblico nel 2012. Segnò la prima rete in azzurro e nel massimo campionato il 16 settembre, nel match casalingo contro il Parma, fissando il risultato sul definitivo 3 a 1 dopo essere subentrato a Cavani. Da allora lo “scugnizzo” partenopeo, stando ai dati Transfermarkt, ha collezionato con la maglia del Napoli 327 presenze siglando 84 gol e servendo 71 assist (28 partite con 10 gol e 2 assist in Champions League). Grazie alla sua capacità’ di coprire varie zone del campo, agendo in attacco sia da ala sinistra che da seconda punta o trequartista, Insigne e’ stato nell’ultimo decennio un riferimento per il gioco offensivo del Napoli con tutti gli allenatori che si sono seduti sulla panchina azzurra, da Mazzarri a Benitez, da Sarri ad Ancelotti e ora con il nuovo tecnico.