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Via Piantini, dopo 20 anni al via il progetto

Ad annunciarlo è stato il Presidente della Commissione Mobilità Armando Foschi

Redazione
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“Dopo oltre vent’anni di confronti e dibattiti, Pescara scalda i motori e si prepara a concretizzare la realizzazione della nuova via Pantini, il nuovo asse stradale già previsto nel Piano regolatore generale, parallelo a via della Bonifica che verrà dismessa per consentire l’accorpamento definitivo della Riserva naturale dannunziana incorporando il lotto numero 5. Pronti i finanziamenti, per 1milione 260mila euro, previsti con il Bando per le Periferie, addirittura per luglio prossimo potrebbe partire il cantiere. Il progetto, oggi approdato all’esame della Commissione Mobilità, presenta un unico punto che merita sicuramente un approfondimento e una riflessione ulteriore, ovvero il previsto abbattimento di circa 60 alberi presenti lungo l’attuale strada, dunque all’esterno della riserva, che comunque rappresentano un patrimonio dalla città. Abbattimento che comunque sarà compensato con la ripiantumazione contestuale di 180 nuovi alberi dentro la stessa Riserva. Nei prossimi giorni convocheremo gli agronomi del Comune, e gli assessori delegati al Verde e ai Lavori pubblici, per consentire un confronto con tutte le parti politiche al fine di giungere a una soluzione sicuramente condivisa per un’opera pubblica attesa da decenni e che mira esclusivamente a migliorare la qualità della vita del territorio”.

Lo ha annunciato il Presidente della Commissione Mobilità Armando Foschi in riferimento all’esito della seduta che ha aperto il confronto politico sul progetto di via Pantini e che ha visto la presenza dell’architetto progettista Di Rienzo.

“La realizzazione del nuovo asse stradale, alle spalle della pineta dannunziana, ha una storia che affonda le radici indietro per almeno vent’anni, quale ultimo lembo sud della strada-pendolo – ha ricordato il Presidente Foschi – con due obiettivi chiari: dare dignità a un asse stradale che oggi è poco più di una mulatteria, pur trovandosi in piena zona residenziale, frequentata solo da prostitute e, dall’altro lato, creare un’alternativa funzionale a via della Bonifica per consentire l’accorpamento finale della Riserva dannunziana con il comparto 5, l’unico rimasto all’esterno della riserva stessa, e che pure rappresenta l’ultimo relitto di Foresta italiana esistente tra la pineta di Ravenna e quella del Gargano. Il progetto interessa il secondo tratto di via Pantini, che parte dall’Agip zona via Lago Isoletta, esce dinanzi al Capannone dell’Istituto Merceologico e dinanzi a via Antonelli effettuerà una deviazione su via Ignazio Silone con una rotatoria che permetterà da una parte, appunto, di entrare su via Silone-via Scarfoglio, dall’altra di girare verso destra con direzione Francavilla al Mare. Come ha illustrato l’architetto Di Rienzo, l’asse rappresenta il lembo terminale sud della strada-pendolo che mira a collegare Pescara Portanuova con i colli, e la sua realizzazione permetterà di spostare sulla nuova via Pantini tutto il traffico oggi canalizzato su via della Bonifica e pedonalizzare l’ultimo tratto ancora aperto alle auto di via Antonelli. La nuova via Pantini si svilupperà in aderenza alla recinzione della Riserva dannunziana sino ad arrivare al Capannone dell’Istituto Merceologico dove c’è un Pino Monumentale tutelato, che ha imposto una deviazione dell’asse per circa 20 metri, per poi correre di nuovo in aderenza alla recinzione, quindi in corrispondenza di via Antonelli ci sarà una rotatoria e l’asse si riconnetterà a via Silone. L’investimento necessario, 1milione 260mila euro, è stato coperto con il Bando per le Periferie, della precedente giunta Alessandrini. E veniamo ai tempi: attualmente si stanno concludendo le operazioni di esproprio dei due lotti privati più grandi di terreno necessari per l’intervento, uno fa capo all’impresa Chiavaroli, l’altro ai terreni Primavera. Attualmente gli uffici stanno notificando le indennità di esproprio e per il 15 maggio prossimo dovrebbe essere emanato il decreto definitivo di esproprio. La gara d’appalto per l’affidamento delle opere è già in corso, infatti le buste amministrative sono già state aperte e nei prossimi giorni si passerà al vaglio delle offerte tecniche ed economiche in modo da essere pronti ad avviare le ruspe non appena si sarà entrati in possesso dei terreni. Probabilmente il cantiere si aprirà per luglio. La nuova via Pantini – ha proseguito il Presidente Foschi – sarà larga circa 8 metri prevedendo la presenza di marciapiedi su entrambi i lati della carreggiata. Nessuna obiezione, dunque, sull’utilità strategica del nuovo asse, previsto sul Piano regolatore e finanziato anche dalla precedente amministrazione, anche perché rappresenta l’unica possibilità per realizzare l’accorpamento del quinto lotto della pineta al complesso della Riserva, destinando via della Bonifica e via Antonelli a diventare un corridoio verde o anche un asse per il passeggio e per il pattinaggio. Resta però un nodo da sciogliere, ovvero – ha spiegato il Presidente Foschi -: l’opera prevede inevitabilmente l’abbattimento di circa 60 piante, tra cui 10 alberi dimensionalmente importanti, rimozione peraltro assentita dalla stessa Sovrintendenza, che ha approvato l’azione amministrativa, e che come contropartita avrà la ripiantumazione di circa 180 nuovi alberi dentro la stessa Riserva, ovvero tre alberi nuovi per ogni pianta rimossa, esattamente il triplo. Purtroppo, come ha spiegato l’architetto Di Rienzo, quelle 60 piante costituiscono una interferenza insuperabile con il progetto, ma comunque prima di procedere ci pare legittimo un momento di ulteriore approfondimento con la struttura tecnica del Verde del Comune e con gli assessori di riferimento, Albore Mascia per i Lavori pubblici e Santilli per il Verde. A fronte di una contrarietà netta già espressa legittimamente dal Gruppo dei Cinque Stelle, il Pd ha invece chiesto una riflessione sull’effettiva contemporaneità delle opere previste, ovvero l’abbattimento dei 60 alberi e, contestualmente, oltre alla ripiantumazione dei 180 giovani alberi, anche l’effettivo accorpamento della Riserva, che consentirebbe di bilanciare e rendere più sopportabile il sacrificio. In tal senso cercheremo le dovute rassicurazioni, anche verificando gli impegni di spesa per procedere con l’accorpamento, proprio perché un intervento di tale rilevanza strategica deve incontrare la piena condivisione e non certo l’opposizione della città”.

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