In Via Benedetto Croce in questo periodo c'è un gran via vai di operai, nelle loro colorate divise: spostano cordoli e sistemano betonelle, sistemano pozzetti e scivoli, tolgono e ripiantumano alberi. Sono in corso i lavori di rifacimento dei i marciapiedi e dell'asfalto del fondo stradale: in ultimo sarà la volta della segnaletica orizzontale a delimitare le corsie di marcia e i parcheggi. Siccome questi interventi non si fanno ogni anno e forse neanche ogni cinque, si tratta inequivocabilmente di opere straordinarie.
Via Benedetto Croce, per chi non la conoscesse, è una strada residenziale e commerciale di 800 metri di lunghezza, che collega Via Marconi con Via Vespucci, ricca soprattutto di negozi che si affacciano sul fronte strada con le proprie vetrine. Come per tutte le zone commerciali, affinché queste siano vive c'è bisogno dei clienti, che sicuramente sono i residenti della via e di quelle limitrofe, ma anche coloro che lì transitano o che ci arrivano in cerca di prodotti o servizi, che sanno o sperano di trovare.
E come si muovono questi clienti? A piedi sicuramente, soprattutto per l'ultimo tratto, che può essere di decine di metri o anche centinaia, visto che 1 chilometro lo si fa in 15 minuti scarsi. E poi anche in bicicletta, con tempi ancor più brevi, avendo poi solo l'incombenza di lasciare la bici, se necessario, da qualche parte. In ultimo, i meno numerosi ma i più ingombranti, in auto, che poi per questioni di ingombro va parcheggiata da qualche parte.
Ed è quello che, così sembra, questo progetto garantirà : parcheggi auto (non più di 200) per gli utenti meno numerosi (poco più di 1 cliente commerciale per auto, o zero se si tratta di un residente) che occuperanno oltre il 65% della lunghezza della strada per un tempo che potrebbe anche essere di ore, impedendo ad altri di usufruire dello stesso servizio di sosta.
Il marciapiede forse è stato riallineato e quindi ridotto (si fa la strada e quello che avanza, se avanza, va agli altri utenti) e tracce di spazi per la mobilità ciclistica, piste o corsie, non ce ne saranno (tra l'altro esiste l'obbligo normativo della legge 366/98 che impone in caso di opere straordinarie, e qui lo sono, di prevederne, ma mai legge, non comportando sanzioni, è stata così tanto disattesa!). Eppure facendo un giro veloce lungo la strada, in orario commerciale, si notano decine e decine di biciclette attaccate ai pali della segnaletica, della luce e degli alberi freschi di piantagione.
Quanto auspicabile, pertanto, prima che finiscano i lavori della segnaletica, è ripensare all'uso di questa via, cercando il modo di attrezzarla per coloro che più agevolmente possono interagire con il fronte vetrina, stabilendo contatti più frequenti e numerosi con i commercianti, e che sono in ordine pedoni e ciclisti.
A questi ultimi sarà necessario destinare un idoneo spazio di sosta, e non sul marciapiede ma in strada, ogni 4/5 posti auto, ad esempio, cioè ogni 20/25 metri, in modo che gli stalli non siano concentrati ma diffusi lungo tutta la via, in modo da fare concretamente mobilità sostenibile e consentire lo sviluppo di una sana economia di prossimità , o di vicinato, che le auto non possono garantire, se non con il parcheggio in seconda fila (vietato dal Codice della strada)!