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Il capogruppo Foschi risponde alle polemiche del centro-sinistra sui problemi riscontrati in città a causa del maltempo

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“E’ una nota stonata e fortemente sgradevole quella odierna dei partiti del centro-sinistra, Futuro e Libertà compreso, che hanno colto con soddisfazione e leccandosi i baffi l’occasione dell’ondata di maltempo, straordinaria ed eccezionale, per attaccare l’amministrazione comunale di Pescara, l’unica che dopo cinquant’anni ha avuto il coraggio di individuare 2milioni di euro di risorse da investire non nel rifare manti d’asfalto o marciapiedi, ma nel rifare sottoservizi, ossia quella rete idrica che è evidentemente insufficiente ad accogliere le esigenze della città. Se oggi Pescara ancora si allaga è perché il cantiere del Piano antiallagamenti è tuttora in corso di svolgimento, ma soprattutto perché la città paga lo scotto di vent’anni di indifferenza e inettitudine di quell’amministrazione dell’apparenza del centro-sinistra che ha governato in precedenza il territorio e che invece di rifare la rete di via Pepe e via Marconi ha buttato milioni di euro per un bicchiere rotto e un ponte pedonale. A questo punto, se Fli chiede le dimissioni dell’attuale governo cittadino di Pescara, che pure è riuscito a contenere danni e disagi, noi chiediamo le dimissioni dei sindaci di Montesilvano e Città Sant’Angelo, guarda caso di centro-sinistra, che addirittura sono stati costretti a evacuare, in piena notte, i propri concittadini, senza dare loro neanche una sistemazione dignitosa, sindaci che non sono neanche stati in grado di impedire la tracimazione del Saline, sebbene da sempre sia risaputo che quel fiume è in condizioni di assoluta emergenza”.

Lo ha detto il capogruppo Armando Foschi (L’Officina per l’Italia), commentando le polemiche politiche odierne inerenti l’ondata di maltempo.

“C’è una sola parola per chi sta strumentalizzando in queste ore l’ondata di maltempo che si è abbattuta su tutta la costa in maniera spaventosa: vergogna – ha sottolineato il capogruppo Foschi -. Pescara, nonostante i disagi, è riuscita a circoscrivere l’emergenza, intervendo prontamente con la Protezione civile allertata da giorni, schierando sul campo, nella sola giornata di ieri, 100 persone tra operatori della Protezione civile, comunali e volontari, agenti della Polizia municipale e operatori della Attiva che hanno lavorato senza sosta. Pescara ha saputo circoscrivere i disagi facendo scattare per tempo lo stato di massima allerta, mettendo in atto tutta l’esperienza maturata, sgomberando con largo preavviso la zona di rischio, ossia i parcheggi golenali, fornendo aggiornamenti in tempo reale alla popolazione attraverso gli strumenti avanzati della tecnologia odierna capace di raggiungere tutti i cittadini. Soprattutto Pescara sta lavorando per eliminare in maniera definitiva quei disagi investendo 2 milioni di euro per il rifacimento della rete idrica e fognaria nelle zone a rischio, come via Pepe, via Marconi, via Elettra, viale Pindaro, via Pollione. Certo, dopo ventiquattro ore di pioggia ininterrotta gli allagamenti si sono ripresentati, perché il cantiere è ancora in corso,  perché parliamo di opere complesse, lunghe, importanti, e mancano sostanzialmente gli impianti di sollevamento che servono per spingere l’acqua lontano dalle strade quando piove tanto, impianti che installeremo appena avremo realizzato tutti i nuovi collettori, come previsto nel cronoprogramma dei lavori. Ma se comprendiamo perfettamente la rabbia di quei cittadini e operatori commerciali che di nuovo ieri si sono ritrovati con l’acqua alle ginocchia, non accettiamo lezioni da chi ha avuto l’occasione di governare la città e quelle opere non le ha neanche immaginate o ipotizzate, troppo impegnato a dotare la città di un indispensabile ponte pedonale o di un irrinunciabile bicchiere rotto. Non accettiamo richieste di dimissioni da chi non ha lasciato la propria carica dopo che la magistratura aveva decapitato la propria maggioranza di governo. E non accettiamo lezioni da chi fa parte di una coalizione di centro-sinistra i cui sindaci, come quelli di Montesilvano, Città Sant’Angelo e Penne, sono ancora in piena emergenza, con mezza popolazione evacuata, scuole ricoperte da mezzo metro d’acqua, fiumi straripati, case allagate e studenti senza aule anche domani. Il centro-sinistra prima di guardare la pagliuzza nei nostri occhi, si preoccupasse di rimuovere le travi dentro i propri occhi, e nella fattispecie chiedesse le dimissioni dei propri sindaci che certamente non rendono una bella immagine del centro-sinistra, ma piuttosto danno l’idea dell’incapacità dell’amministrare una città”.

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