“Il sindaco di Pescara Albore Mascia non si è auto-attribuito alcuna prebenda né indennità nel bilancio comunale: quella inserita nel documento finanziario è la cosiddetta ‘indennità di fine mandato’ istituita per legge dello Stato nel 2000 e che è stata regolarmente erogata a tutti i sindaci, alla scadenza del loro mandato, dal 2000 in poi. L’ha percepita l’ex sindaco Pace, l’ha percepita l’ex sindaco Luciano D’Alfonso, e alla scadenza del mandato la dovrà percepire anche il sindaco Albore Mascia, non per scelta, ma perché è previsto dalla legge. E quella spesa, ovviamente, va prevista in bilancio per assicurare la dovuta copertura per legge, e non incorrere in un debito fuori bilancio. Ancora una volta il Pd ha fatto un buco nell’acqua sollevando uno scandalismo senza scandalo. Un Pd che evidentemente non sa neanche leggere i bilanci e che oggi dovrebbe spiegare dove ha letto che nel 2013 c’è stato l’aumento delle indennità per gli assessori, indennità che addirittura sono scese per l’aumento delle detrazioni fiscali. Forse il Pd avrebbe bisogno della consulenza di un ragioniere per rivedere i propri conti”.
Lo ha detto l’assessore alle Finanze Massimo Filippello replicando alla conferenza stampa del Pd sul bilancio.
“Le affermazioni odierne rasentano l’assurdo, ma impossibile pensare a un errore da parte di un ex assessore al bilancio come D’Angelo che evidentemente ben sapeva di strumentalizzare voci e poste di bilancio a proprio uso e consumo – ha detto l’assessore Filippello -. E allora facciamo ordine: il sindaco Albore Mascia non si è auto-attribuito alcuna indennità né somma in bilancio. La cifra che compare tra le spese istituzionali di circa 26mila euro è semplicemente l’indennità di fine mandato che è stata istituita per tutti i sindaci di tutta Italia con il Decreto legge numero 119 del 4 aprile 2000, sul Regolamento norme per la determinazione della misura dell’indennità di funzionamento e dei gettoni di presenza per gli amministratori locali: l’articolo 10 recita specificatamente che ‘A fine mandato l’indennità dei Sindaci e dei Presidenti di Provincia è integrata con una somma pari a una indennità mensile spettante per 12 mesi di mandato, proporzionalmente ridotto per periodi inferiori all’anno’. Trattandosi di una legge, e non di una facoltà di scelta, la somma spetta per legge al sindaco Albore Mascia così come, in Provincia, spetterà al Presidente Testa, così com’è spettata ed è stata regolarmente corrisposta, dal 2000 in poi, a tutti i sindaci e ai Presidenti di Provincia che si sono succeduti negli ultimi 13 anni. E lo sa bene l’ex assessore al Bilancio D’Angelo visto che anche il sindaco di centro-sinistra D’Alfonso ha beneficiato della stessa norma. E trattandosi di una somma che va erogata per legge, in bilancio va obbligatoriamente prevista la sua copertura, com’è sempre accaduto in precedenza, per non incorrere in un debito fuori bilancio che comunque dovrebbe pagare la prossima amministrazione comunale. Ecco smontato uno scandalismo senza scandalo, costruito dal Pd con ingegnosità machiavellica al solo scopo di gettare fango sul sindaco e suscitare una presunta indignazione popolare. Un atteggiamento vergognoso per il Pd che poi, sempre nella stessa conferenza stampa, ha continuato a sfornare corbellerie. Dal 2009 a oggi gli assessori non hanno ricevuto alcun aumento delle indennità, anzi le somme incamerate da ciascun assessore sono paradossalmente diminuite per l’aumento delle detrazioni fiscali. Probabilmente il povero Pd, leggendo a rovescio il bilancio, ha scambiato la somma stanziata per il pagamento delle indennità, 615mila euro previsti ogni anno, con la somma effettivamente erogata, anche quella sempre uguale, circa 611mila euro, con una lieve flessione registrata nel 2012 solo perché lo scorso anno, nel cambio della guardia di alcuni assessori, ovvero Cardelli, Cazzaniga e Seller, che hanno lasciato posto a Porcaro, Santilli e Palusci, c’è stato un intervallo di alcuni mesi che ha ovviamente prodotto un risparmio. E’ evidente che il Pd ha ben strumentalizzato numeri e cifre che l’ex assessore al Bilancio ben conosce e sa leggere”.