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Esame di maturità: no al ritorno degli scritti. Scatta la protesta degli studenti

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Animatamente noi studenti della provincia di Chieti ci uniamo alle dichiarazioni esposte dai nostri compagni, studenti delle scuole di Pescara e delle altre province, riguardante il tema che in questi giorni sta facendo agitare tutta la popolazione studentesca: l'esame di maturità.

L'appello e l'auspicio è lo stesso condiviso da molti genitori che in questi giorni si stanno facendo sentire con vicinanza nei nostri confronti. Teniamo a dire che quest'esame rappresenta solo una forma di autorità e caparbietà, un dispetto a molti ragazzi volenterosi di apprendere, di apprendere in sicurezza e in maniera rigorosa. Purtroppo come ben sappiamo tutto questo è venuto meno a causa della pandemia e noi ragazzi che quest'anno ci troviamo a sostenere l'esame di Stato siamo coloro che ne hanno risentito più di tutti, visto e considerato che la situazione va avanti da ben due anni ormai, anni in cui, per cause di forza maggiore, non siamo riusciti ad assimilare competenze e conoscenze a pieno perché, diciamocelo, mettendo a confronto i due metodi di insegnamento essi non sono nemmeno lontanamente equiparabili.

Il problema principale però è che dal Ministero si dice che va tutto bene, si finge che si stia tornando alla normalità e che quest'esame ne sarà la conferma, ma siamo sicuri che ciò non viene detto solo per orgoglio? La realtà è che nulla è normale, dopo tutto questo tempo, dopo 2,3 anni di incertezze e promesse mai mantenute. La normalità non è questa situazione precaria, dove classi finiscono in DAD o in quarantena ogni giorno in tutt'Italia, perché studenti risultano positivi, la normalità non è fare ore di supplenza ogni due per tre perché manca il personale, visto che anche i professori si ammalano e non hanno una corazza di ferro o ancor più grave professori che perché non vaccinati non sono stati ancora rimpiazzati.

Allora ci chiediamo: ma come potremmo affrontare un esame - con persino queste prove scritte! - se ci sono tutti questi problemi che si riversano su di noi? Siamo stremati, questa situazione così disastrosa ha colpito la psiche di molti di noi e sta continuando a portare sofferenza sotto molti punti di vista. Per non parlare di tutte quelle promesse fatte e mai rispettate. Si parla di Esame classico, ma siamo sicuri che così realmente è? A nostro parere quest’esame così impostato, non va altro che a incrinare la posizione di ciascuno di noi, prendendo in esame la seconda prova scritta, essa porterà a gravi disparità, considerando che ciascuna commissione assegnerà prove diverse e rispettivamente valutazioni differenti, non basate su metodi di valutazione equi, poiché le prove saranno tutte diverse e ciascuna commissione potrà comportarsi come reputa.

E allora come anche già detto in precedenza dalle varie rappresentanze genitoriali, noi studenti, come potremmo essere trattati tutti alla pari, ma soprattutto come faremo a essere valutati in maniera oggettiva se negli ultimi tempi abbiamo ricevuto una preparazione incompleta? Il futuro del Paese siamo noi giovani, il Ministero, il Governo, dovrebbe avere a cuore le sorti del Paese e pertanto dovrebbe schierarsi dalla parte dei giovani, dovrebbe ascoltare le loro idee, quello di cui hanno bisogno, dovrebbe tutelarli e garantire loro tutto ciò che porta ad una crescita, facendo il loro bene, in primis ascoltandoli.

Quello che chiediamo è di rivedere attentamente il sistema scolastico e di prendere a cuore per una volta la questione difficile di noi studenti, in particolare chiediamo che la struttura dell'esame di maturità possa tornare a quella adottata in questi ultimi due anni di emergenza sanitaria per venire incontro alla situazione reale che è totalmente diversa dalla cosiddetta "normalità". Infine, auspichiamo in un incontro tra il ministro Bianchi e le delegazioni studentesche, al fine di trovare dialogo.

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