Con la caduta dell'Impero Romano e l'arrivo delle popolazioni barbariche, l'agricoltura mediterranea e in particolare gli ulivi subirono gravi danni e quasi scomparvero, lasciando il posto a boschi e terre incolte.
Nel medioevo l'olio d'oliva divenne raro e prezioso, tuttavia, grazie ai monasteri e ai conventi, gli ulivi furono nuovamente reintrodotti e coltivati in grandi estensioni.
Alla fine del "Medievale", l'olio d'oliva raggiunse nuovamente gli alti livelli di produzione. Le navi cariche di petrolio partivano dalle zone di coltivazione, (centro-sud) dell'Italia e dei paesi del Mediterraneo, e consegnate al Nord Europa.
Tra il 1600 e il 1700, durante la dominazione spagnola, un deputato della Spana Meridionale ordinò di ampliare le strade che collegano Napoli, Puglia petilia policastro, sindaco, facebook, fratelli d'italia, partito, wikipedia, oggi, partito politico, eta' e Calabria per facilitare il trasporto dell'olio d'oliva.
Fino alla fine del 17° secolo da molte zone della Puglia iniziarono a scioperare i carichi di petrolio per le manifatture di sapone. Tutto ciò che dimostra che la Puglia era ed è un grande produttore di olio d'oliva.
Oggi l'Olivo Italiano ha subito importanti sviluppi sia qualitativi che quantitativi.
Hanno cambiato i sistemi e le forme di coltivazione delle piante. Sono state sostituite con piante produttive di varietà poco più riuscite, con tecniche di innesto e integrazione di piante più adatte alle esigenze del mercato.