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Covid 19, impennata di casi in Abruzzo, anche Cepagatti tra i paesi più colpiti

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Negli ultimi giorni, impennata di casi in Abruzzo e sui social, si legge sempre più spesso: ANCH'IO SONO POSITIVO AL COVID19. Dichiarazioni importanti per la tracciabilità dei contatti, che rispetto a due anni e mezzo fa che per la privacy era un argomento tabù, sono stati fatti grandi passi avanti. Anche nel mondo politico provinciale troviamo varie figure che hanno dichiarato la propria positività. A Cepagatti ad esempio, sia la Vicesindaco ANNALISA PALOZZO che uno degli assessori LILIANA D'INNOCENTE, nelle scorse settimane, hanno dichiarato di essere positive al COVID19. Esempio di grande trasparenza nei confronti dei cittadini e molti sono stati i messaggi di pronta guarigione. Cepagatti, come altri paesi, dalle notizie ufficiali della ASL, conta negli ultimi giorni un alto numero di positivi. Dati però non ufficializzati dal Comune a causa di ritardi nelle comunicazioni da parte della ASL che purtroppo in questi giorni è sovraccarica di lavoro. Di seguito riportiamo quindi lo schema con i dati ufficiali riguardanti il Comune di Cepagatti aggiornati, diffusi dalla Asl da marzo 2020, data di inizio emergenza ad oggi 7 Luglio 2022:    

 •    Positivi ufficiali presenti sul territorio di Cepagatti al 7 Luglio 2022: DAL COMUNE NON È PERVENUTO NESSUN DATO DAL 29 DICEMBRE 2021    

 •    Positivi totali da inizio emergenza segnalati dalla ASL sul territorio di Cepagatti: 8.615     

•    Deceduti totali da inizio emergenza segnalati dalla ASL sul territorio di Cepagatti: 31

Degli attuali contagi, il 50% dei casi é collegato alla variante Omicron BA5, più contagiosa di tutte le altre varienti finora circolate ma meno letale. I sintomi più comuni sono febbre e mal di gola, con interessamento, quindi, soltanto delle vie respiratorie “alte”.
Questa nuova situazione ha indotto il Consiglio dei Ministri ad adottare alcune nuove misure. Il Protocollo per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, in vigore fino al 31 ottobre,  “impone ai lavoratori l’utilizzo nei contesti a maggior rischio e, comunque, in tutti gli ambienti di lavoro e in tutte le aree aziendali, senza alcuna esclusione, dove non sia garantito il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro quale misura organizzativa di prevenzione dei contagi e quale obbligo che incombe per tutte le persone che, a qualsiasi titolo, si trovano in tali ambienti o in tali aree (ad es. fornitori, appaltatori, utenti, clienti…..)”. Inoltre “Il datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente, anche sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (Ffp2), avendo particolare riguardo ai soggetti fragili sulla base di valutazioni del medico competente”.
Nel protocollo si che «il datore di lavoro stabilisce, sentito il medico competente, specifiche misure prevenzionali e organizzative per i lavoratori fragili”, incluso lo smartworking.
Disposto, inoltre, il controllo della temperatura all’ingresso dei luoghi di lavoro, con conseguente divieto di accedervi con febbre uguale o superiore a 37,5°.
 L’obbligo di indossare la mascherina era già stato prorogato fino a settembre sui mezzi di trasporto (tranne i voli), negli ospedali e nelle Rsa, Nei teatri e cinema é raccomandata ma non più obbligatoria.
Decaduto l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini italiani che hanno più di 50 anni. Per chi lavora in ambito sanitario l’obbligo rimarrà fino al prossimo 31 dicembre, pena la sospensione dal lavoro.
Fino al prossimo 31 dicembre, il Green Pass dovrà essere esibito soltanto in ospedali e RSA.
NON ABBASSIAMO LA GUARDIA!

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