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Via Marconi: 400 tombini e griglie da monitorare

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In un contesto urbano che si modifica continuamente, per via di tanti manufatti soggetti a usura, è possibile trovare situazioni particolarmente critiche. Chiedere che vengano rimosse, per ripristinate le normali condizioni di sicurezza, non è che un gesto di cura e attenzione verso il bene pubblico, di cui ogni cittadino, presidio del territorio, dovrebbe farsi carico. Ritengo giusto, utile e necessario, quindi, segnalare situazioni di degrado e di pericolo, soprattutto quando c'è di mezzo l'incolumità pubblica.

Le strade, ad esempio, hanno un grado di consumo molto elevato per via del carico a cui sono sottoposte. Auto, furgoni, camion, bus esercitano una pressione notevole su ogni cmq attraversato, e lì dove le torsioni dei pneumatici sviluppano forze maggiori è più facile che la resistenza dell'asfalto venga meno. Ma ciò capita anche nelle zone di rottura di continuità del manto stradale, come in corrispondenza di tombini e pozzetti, di ispezione dei sotto servizi, o di griglie di raccolta delle acque piovane.
In Via Marconi la cosa è particolarmente nota ed evidente: molti di questi manufatti sono stati nel tempo ripetutamente rafforzati per resistere alle sollecitazioni. Ma nonostante il tentativo, continuano ad esserci cedimenti e rotture, con apertura di estesi solchi stradali, in alcun casi anche di qualche decimetro di profondità, finanche alla rottura del manufatto stesso.
 
Non so quanto sia stata volutamente portata alle estreme conseguenze da qualche utente esasperato, ma la situazione rilevata all'altezza dello stadio, in corsia bus lato monte, testimonia quanto sopra. Al riguardo va sottolineato che la segnaletica di pericolo è presente lì da parecchi giorni, senza che si intervenga per consentire il regolare passaggio dei bus che sono costretti a spostarsi verso la corsia veicolare adiacente, dove transitano auto e anche bici.
Ma a ben guardare le situazioni potenzialmente degradate e pericolose lungo l'asse viario sono tante: sono circa 400 i tombini e le griglie rilevate ad una sommaria ispezione visiva, e quelli posti lunga la linea di transito dei pneumatici sono i più a rischio di incrinatura o rottura. Qui il passaggio in bicicletta è particolarmente critico: per schivare gli ostacoli, infatti, i ciclisti sono costretti ad una pericolosa andatura ondivaga, esponendosi a rischio di incidenti.
Una situazione difficile, insomma, assolutamente da risolvere, quanto prima.
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