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Nuova Pescara? È il caos!

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Su una iniziativa della Regione (e non dei territori interessati) e su un referendum consultivo tenutosi oramai dieci anni fa, senza la necessaria informazione ed i dovuti a approfondimenti (nei quali, tra l’altro il SÌ a Montesilvano e Spoltore ha vinto per un pugno di voti) si vuole forzare un’annessione (perché di questo si tratta) fatta dal capoluogo ai danni di Montesilvano e Spoltore.

Senza una vera legittimazione politica popolare e con le amministrazioni delle due cittadine più piccole che rivendicano comunque rappresentatività ed autonomia, il processo stenta ad andare avanti, con i sostenitori della Nuova Pescara (di solito politici pescaresi..) che si affannano di continuo a ripetere, in ogni occasione, che “non si tratta di un’annessione” (e ci fanno pensare a quel detto latino: “excusatio non petita …”).

Ora il motivo del contendere sono le strutture politiche periferiche, ovvero i Municipi: 4 municipi con 88 consiglieri, 16 assessori e 4 “mini-sindaci” che si aggiungono a Sindaco, Giunta e Consiglieri della nuova città. 4 municipi per meno di 200.000 abitanti (gli stessi abitanti che a Roma o a Milano di solito servono per farne uno solo, di municipio), con buona pace di uno dei cavalli di battaglia dei sostenitori del progetto: i risparmi. 

Sulla base delle critiche ricevute, ora i sostenitori della Nuova Pescara cercano di fare marcia indietro e la partita è apertissima, un vero duello tra interessi politici confliggenti.. tra la sostanziale indifferenza (purtroppo) della popolazione.

Ma chiedo io: si può andare avanti con questi presupposti? 

Se non si tratta di una annessione ai danni dei due comuni più piccoli sfido i sostenitori della Nuova Pescara con una proposta: inserire nello Statuto la possibilità per Montesilvano e Spoltore di staccarsi e riavere l’autonomia con propri referendum (richiesti ovviamente da un numero congruo di cittadini o da una maggioranza politica qualificata).

E lancio un’altra sfida: lasciare a Montesilvano e Spoltore il diritto di veto in materia di pianificazione e di programmazione generale del territorio (i piani regolatori…). Eh già.. perché, secondo me, nell’urbanistica stanno molte delle ragioni di questa fusione/annessione.. E a nulla varranno le belle frasi scritte nella bozza di nuovo Statuto, in cui la nuova città si impegna per la salvaguardia e la tutela paesaggistica e ambientale, con particolare attenzione al sistema collinare (quel poco ancora rimasto..), e, udite udite, contrasta il fenomeno del “consumo del suolo” (come se il consumo del suolo dipendesse da qualcun altro e non dall’amministrazione comunale stessa..).

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