Sono passati già più di due mesi da quando una giovane 20enne di Civitaquana ha interrotto una gravidanza in modo irregolare ed ha occultato le spoglie di suo figlio.

I fatti risalgono, secondo gli investigatori, tra la fine di gennaio e la metà di febbraio. La ragazza, sposata con un 28enne marocchino, si sarebbe separata dal marito durante la gravidanza e, tra il settimo e l'ottavo mese, avrebbe interrotto la stessa in una struttura non accreditata al servizio sanitario nazionale, occultando anche le spoglie del bimbo con la complicità probabilmente di un ginecologo della provincia di Pescara, un infermiere in pensione ed altre persone.

La ragazza, P.P., fermata lo scorso primo aprile con l'accusa di "infanticidio in condizioni di abbandono morale e materiale e occultamento di cadavere" si è vista convalidare dopo due giorni la misura cautelare dal Gip del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco.

Sul caso, che risulta non ancora del tutto chiarito, stanno indagando i Carabinieri della Stazione di Civitaquana e della Compagnia di Penne coadiuvati dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato di Pescara e dal reparto RIS dei Carabinieri di Roma sotto la direzione dei sostituti procuratori della repubblica Annalisa Giusti e Andrea Papalia.