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Si è svolto oggi un dibattito tra i candidati a sindaco presso la sede Confindustria

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“Oltre 50milioni di euro di investimenti realizzati, con 200 cantieri che stiamo portando a termini, cantieri e fondi che si sono tradotti in lavoro e occupazione per le imprese del territorio: per i miei cinque anni di amministrazione parlano i numeri concreti e verificabili, non certo le chiacchiere fatte oggi purtroppo da avversari politici che dal 2009 si sono preoccupati di bloccare in Consiglio comunale tutto ciò che era di competenza dell’assise civica, dall’ex Cofa al Decreto Sviluppo, dal Teatro ai programmi complessi. E li hanno bloccati con l’arma dell’ostruzionismo, fatto contro la città, contro la quale anche la maggioranza più compatta nulla ha potuto. Ora sentire quei miei stessi avversari, alcuni dei quali competitor-candidati alla carica di sindaco, parlare di quei progetti contro i quali sono saliti sulle barricate per cinque anni, e sentirli parlare della necessità di rilanciare l’edilizia a Pescara lascia semplicemente attoniti”.

Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso del dibattito-confronto odierno tra i candidati alla carica di sindaco, promosso da Confindustria,  confronto al quale non hanno preso parte solo la candidata M5S Sabat​ini e la candidata de L’Altra Città Loredana Di Paola.

“Ho esaminato il documento con le proposte operative che dovrebbero far parte dell’Agenda di governo della prossima amministrazione comunale e – ha detto il sindaco Albore Mascia – molti di quei punti fanno già parte del programma iniziato nel 2009: siamo pronti a sottoscrivere il Patto per l’efficienza, che punta soprattutto sullo sviluppo dell’amministrazione digitale, ossia favorire il dialogo telematico tra privato, in questo caso il professionista o l’azienda, e il pubblico, in questo caso il Comune, per accelerare la presentazione di istanze, richieste, autorizzazioni o comunicazioni. Ad esempio, esiste il Codice Amministrativo Digitale, il cosiddetto Cad, che, per legge, obbligherebbe a effettuare le comunicazioni tra imprese e pubblica amministrazione solo su formato digitale, ma oggi questo non lo fanno i Comuni, ma paradossalmente non lo fanno neanche i privati. Dunque dobbiamo mirare a un Patto per l’Efficienza che miri non solo a snellire la burocrazia del nostro Ente, ma anche a migliorare le comunicazioni tra il pubblico e il privato, a renderle più agevoli, più facili. Non solo: alcuni settori del Comune, come il Suap, lo Sportello Unico per le attività produttive, hanno già messo in atto l’obbligo per gli utenti di portare le proprie pratiche solo per via telematica e il sistema funziona; ora già stiamo lavorando per estendere la procedura a tutti gli altri settori dell’Ente, a partire dagli uffici dell’edilizia e dell’urbanistica, con l’obiettivo di eliminare completamente la carta. Ma è anche vero che una tale estensione determinerà un aggiornamento dei software della pubblica amministrazione, ma soprattutto la formazione del personale interno del Comune, e la formazione dei professionisti, perché è evidente che tale meccanismo funziona solo se anche i professionisti avranno gli strumenti per rapportarsi all’amministrazione comunale. La nostra amministrazione comunale ha inoltre messo in cantiere anche la digitalizzazione di tutto l’archivio edilizio e urbanistico: pensiamo ad esempio al cittadino che ha la necessità di rintracciare una vecchia concessione edilizia del 1986, va in Comune, presenta la richiesta, e deve attendere almeno 20 giorni per vedere soddisfatta la propria istanza. Una volta eseguita la digitalizzazione, i tempi di risposta saranno praticamente azzerati, perché il privato dovrà presentarsi all’Urp, protocollare la propria domanda e in tempo reale l’Urp, accedendo all’archivio digitalizzato, gli rilascerà il documento richiesto. Molti degli ‘obblighi’ che il Comune dovrebbe rispettare con il Patto per l’Efficienza sono già in vigore e il Comune di Pescara li applica regolarmente, ad esempio già oggi sul nostro portale o sito istituzionale internet è elencata la lista dei documenti da produrre per l’ottenimento delle autorizzazioni per l’attività d’impresa; già oggi il cittadino che inoltra via Pec la propria istanza ha modo di conoscere chi prende in carico un fascicolo con il relativo numero di protocollo; già oggi sono pubblicati gli orari di accessibilità dei servizi comunali, che mi sembra il minimo sindacale. Il problema forse è che ancora oggi, ed è un dato peraltro nazionale che non ci fa molto onore, sono ancora troppo pochi i professionisti che effettivamente utilizzano la Pec, la posta elettronica certificata, che peraltro tra qualche mese sarà obbligatoria per legge nazionale, anche per partecipare alle gare d’appalto o per produrre il Durc delle imprese. Peraltro mi preme sottolineare che il sito istituzionale del Comune di Pescara è stato anche premiato tra i siti migliori in termini di trasparenza e facilità di accesso. Negli ultimi cinque anni il Comune di Pescara ha notevolmente migliorato il proprio trend per i tempi di pagamento delle imprese, ricordando che la nostra amministrazione ha appaltato in 5 anni circa 200 cantieri, creando opportunità di lavoro; vero è che nel 2009 abbiamo però trovato una situazione molto critica, molto difficile, con imprese che venivano a chiedere anche il pagamento di opere che non trovavano neanche copertura finanziaria con un minimo impegno di spesa, opere magari effettivamente realizzate, ma per le quali gli uffici non sono neanche riusciti a rintracciare uno straccio di documento a monte. E questa condizione ha creato molte difficoltà a tantissime imprese locali e lo dico con dolore, frutto purtroppo di un malcostume amministrativo. Ovviamente si può e si deve fare sempre meglio: il Comune di Pescara non ha incrementato assolutamente la propria spesa corrente, anzi sul personale c’è stata una forte riduzione, proprio perché, come del resto previsto dal patto di stabilità, abbiamo puntato sulla professionalizzazione del personale. Cerchiamo di venire incontro alle esigenze delle imprese, sicuramente sono certo che miglioreremo ulteriormente i tempi di pagamento dei saldi dovuti, vero è che però la nostra amministrazione non applica neanche le sanzioni nei casi di ritardi delle opere rispetto ai tempi di riconsegna dei cantieri. Per quanto riguarda la Tasi e la Iuc siamo assolutamente disponibili ad aprire un dialogo con Confindustria e con le altre realtà produttive per valutare amministrativamente la possibilità di pesare il meno possibile sulle imprese, ricordando che l’Imu, così come la Tares, e così come la Tasi e la Iuc non sono imposte che ha voluto il Comune di Pescara, ma sono imposte calate dall’alto, imposte alla stessa amministrazione. E le aliquote applicate non sono state il frutto di una decisione unilaterale della maggioranza di governo, ma sono state concertate e decise dal Consiglio comunale che lo scorso anno ha fatto una scelta, agevolare le famiglie. Nella fase di individuazione delle aliquote delle nuove imposte siamo disponibili a valutare il riequilibrio delle stesse, coinvolgendo tutte le Associazioni e gli Enti territoriali, al fine di giungere a una decisione il più possibile condivisa”.

In merito a sviluppo urbanistico, il sindaco ha ricordato che “occorrono alcune precisazioni:  il Comune di Pescara ha regolarmente adottato il Piano Casa e il Piano Casa 2, mentre il Decreto Crescita 1 e 2 e il Decreto semplifica Italia sono legge, dunque neanche hanno avuto il bisogno della ratifica del Consiglio comunale. Non siamo riusciti a varare solo il Decreto sviluppo e il Decreto Sviluppo bis a causa della opposizione ostruzionistica del centro-sinistra che ci ha letteralmente impedito di approvare i due strumenti di crescita del territorio, una opposizione fatta dunque non alla mia maggioranza di governo, ma contro la città. E’ vero che nel Piano Casa abbiamo inserito, sempre su decisione del Consiglio comunale, dei paletti un po’ più restrittivi, che però consentono un premio di 200 metri cubi o, in caso di demolizione e ricostruzione, un incremento della volumetria del 35 per cento se si applica la bioedilizia. Ma è anche vero che ormai lo sviluppo della nostra città è tale che va limitato il consumo del suolo, e dobbiamo piuttosto ripensare l’esistente, il costruito, partendo dall’esistenza di tante aree degradate e abbandonate che rappresentano un’occasione per il settore dell’edilizia. E qui torniamo però al Decreto Sviluppo che il Pd non ci ha permesso di approvare, e che ha bloccato al palo decine di progetti, e penso al progetto di recupero di via del Circuito su cui per mesi hanno fatto stancheggio per poi bocciarlo aprendo anche un contenzioso a spese del Comune. Condivido l’idea di avviare la redazione di un nuovo Piano regolatore di sviluppo e delle nuove Norme tecniche di attuazione, non condivido la riflessione in merito alla ‘produzione ossessiva di vincoli’. Penso che Pescara avesse bisogno della delibera sull’individuazione dei beni da sottoporre a tutela architettonica e paesaggistica, per conservare il nostro patrimonio storico, e quella delibera non significa che a Pescara non si possono ristrutturare immobili vecchi o storici, ma significa che si può e si deve ristrutturare, ma conservando le tracce del passato, dunque si deve ristrutturare con maggiore attenzione. La verità è che oggi Pescara è una delle più belle città d’Italia e non condivido la visione pessimistica dei miei competitor, che parlano di ‘cambiamento’, prefigurando scenari apocalittici, parole che, se sono giustificate dal clima elettorale, non fanno bene all’immagine della città. Abbiamo le riviere più belle del centro-sud Adriatico, e le ha realizzate la mia amministrazione; per le aree di risulta, la mia amministrazione è stata la prima ad approvare il progetto preliminare del Teatro, dopo cinquant’anni di chiacchiere; sull’ex Cofa, io ero stato il promotore dell’accordo tra Comune-Camera di Commercio e Regione per la realizzazione del Polo turistico, accordo che la sinistra ha fatto naufragare. La mia amministrazione ha adottato il progetto del nostro Waterfront-Pp2 bloccato dal Consiglio comunale; per far riprendere i collegamenti passeggeri con la Croazia, sono andato personalmente a inginocchiarmi dinanzi agli imprenditori, prima ad Ancona, poi ho portato con me Becci a Napoli, ed è iniziato il percorso che oggi ci ha permesso di far tornare la Snav a Pescara. A Pescara abbiamo vissuto cinque anni di operosità onesta; faremo ancora meglio nei prossimi cinque anni”.

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