"Oggi registriamo, finalmente, con non poca amarezza, l'affermazione tardiva della legalità grazie al pregiato patrocinio dello Studio Legale Di Tonno e alla lungimiranza del Tar Abruzzo - Sezione staccata di Pescara, nel silenzio imbarazzante degli organi di rigore e controllo corresponsabili del pessimo affare consumato a danno delle malmesse casse dello Stato". Lo afferma il Comitato Strada Parco Bene Comune, parlando di "uno smacco colossale per la pubblica amministrazione inadempiente", dopo che il Tar ha accolto l'istanza di annullamento del provvedimento che autorizzava il passaggio dei bus elettrici sull'ex tracciato ferroviario.
"Come volevasi dimostrare - si legge in una nota - l'opera pubblica trentennale intestata alla Filovia di Pescara necessita del collaudo preventivo delle Autorità competenti, a prescindere dal sistema di trazione dei vettori impiegati in esercizio. Il gioco di prestigio messo in piedi dal sindaco Masci ha procurato un grave disdoro all'immagine della nostra Città e alla sottomessa stazione appaltante".
"Una dura lezione - osserva il Comitato - impartita dai cittadini consapevoli al diffuso malgoverno della cosa pubblica (una piaga del Paese Italia), che vede il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), almeno nel caso di specie, primo responsabile del pessimo impiego delle risorse pubbliche disponibili dal 1995, fino al controvalore di 34 milioni di euro di potenziale danno erariale emergente. Una Divisione 5 - Impianti Fissi - che, pur di non ammettere l'errore macroscopico di un impianto filoviario antidiluviano non praticabile sul tracciato della vecchia Ferrovia a binario unico, neppure sostenibile sul piano economico-finanziario, ha rilasciato un sofferto 'Nulla Osta Tecnico' provvisorio, ex art. 3 DPR 753/80, gravato da numerose prescrizioni insuperabili, in esercizio precario su un'infrastruttura viaria inadeguata a fini di sicurezza, finanche inaccessibile all'utenza debole e svantaggiata".
Un “paradosso” che il Comitato ricorrente “aveva segnalato quindici anni fa con reiterate segnalazioni puntualmente documentate, in tempo utile per rimediare”, conclude la nota.