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Omicidio Maxim Maravalle. Nella pratica di adozione non si parla della patologia del padre

Il padre biologico di Maxim rinuncio alla patria potestà

la redazione
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Continuano le indagini sull'omicidio di Maxim Maravalle.

Ieri pomeriggio è arrivato a Pescara, dal Tribunale dei Minori dell'Aquila, il fascicolo sulla pratica di adozione di Maxim da parte di Massimo Maravalle e Patrizia Silvestri.

Un primo esame del fascicolo conferma che non sono presenti riferimenti alla malattia del padre. Il fascicolo sarà comunque oggetto di ulteriori approfondimenti investigativi.

Intanto dalla Russia arrivano informazioni sulla sentenza di adozione. Sembrerebbe smentito il fatto che fu negata l'adozione alla famiglia di Maxim, ma il padre rifiutò la patria potestà e alla madre fu tolta. In ogni caso la sentenza russa non è rilevante per il processo pescarese.

I primi anni di Maxim in russia furono molto difficili vissuti in una situazione di degrado e abbandono. I genitori biologici erano separati, avevano altri due figli di cui uno maggiorenne e avevano problemi di alcolismo. A causa proprio di questi problemi Maxim fu affidato ad un orfanotrofio dove nessuno era mai andato a trovalo. Inoltre nessuno dei suoi parenti aveva preso in considerazione la richiesta di adozione avanzata dal tribunale russo.

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