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Ex-Cofa: la gatta furiosa fa i figli ciechi...anzi non figlia affatto

I proclami e i progetti sensazionalistici di giugno bloccati dall'Arta. Testa: recuperare il vecchio accordo

la redazione
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Diventa sempre più imbarazzante la situazione dell'Ex-Cofa.

Dopo i proclami sensazionalistici dello scorso 20 giugno, in cui si prospettava la demolizione dell'Ex-Cofa entro poche settimane, bisogna fare un bel respiro e rallentare dato che, l'Arta, durante un sopralluogo del 10 luglio ha rilevato presenza di amianto quindi l'area deve essere prima bonificata.

Sul comunicato della Regione si legge che i rifiuti presenti nell’area devono essere trattati come rifiuti solidi urbani e pertanto smaltiti attraverso l’azienda municipalizzata preposta (l'Attiva). Per cui, oltre all'allungamento delle operazioni, lieviteranno anche i costi del Comune che dovrà provvedere a bonificare l'area.

Le criticità riscontrate dall'Arta sono concentrate nella sala macchine dove bisognerà eseguire analisi sui liquidi presenti in buche nel terreno, nelle coibentazioni delle tubazioni e nei serbatoi che, probabilmente, potrebbero contenere amianto. Inoltre amianto potrebbere emergere durante le demolizioni pertanto una ditta specializzata è necassaria per la sua rimozione durante la demolizione.

Come se non bastasse prima di un qualsiasi uso futuro dell'area, bisognerà provvedere ad una indagine ambientale perchè la zona risulta a valle di un sito contaminato, cioè l'area Di Properzio.

Dopo il report dell'Arta, prende subito posizione Guerino Testa che definisce come boutade le dichiarazioni del Presidente D'Alfonso e lo ammonisce dicendo che avrebbe dobuto parlare con sincerità ai cittadini perchè gli iter della pubblica amministrazione sono sempre stati, e saranno sono lunghi e complessi.

A tal proposito, continua Testa, «sarebbe il caso di recuperare l'accordo esistente tra Regione, Provincia, Comune e Camera di commercio accantonato tra mille polemiche nei mesi scorsi, verificando ovviamente la disponibilità dell'ente camerale. Un accordo da completare con una ipotesi progettuale, sanando i rilievi sollevati in passato e a condizione che si lavori con la massima trasparenza e monitorando l'iter. Per la progettazione si potrebbe portare avanti una procedura di concorso internazionale in modo tale da puntare alla qualità e alla professionalità, evitando la babele delle opinioni che si sta aprendo in questi giorni».

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