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Come avere una casa sicura per i propri figli

Non servono ansie, solo prudenza

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L’Ikea di Chieti insieme all’ospedale Bambin Gesù di Roma e Save the Children ha organizzato un mini corso sulle precauzioni da assumere in casa, per rendere tutti gli ambienti più adatti ai bambini.
Le diagnosi più frequenti che si riscontrano nei bimbi sono infatti traumi cranici, ferite, ustioni, avvelenamenti, soffocamenti ed anche annegamenti. A volte bastano pochi secondi perché si verifichi un incidente, che altro non è che un accadimento inatteso che procura un danno.
Certamente occorre vivere con  serenità la propria maternità e non con il terrore che un bambino si possa far male, ma al tempo stesso bisogna essere consci, in quanto adulti, dei pericoli che una casa può offrire ad un figlio.
Le infermiere istruttrici  di rianimazione cardio polmonare di base del Bambin Gesù, Roberta Mattei e Silvia Anastasi,hanno illustrato, con competenza e dolcezza, la numerosità degli incidenti domestici frutto spesso di distrazioni banali nonché le tecniche per offrire un primo pronto soccorso alle giovani vittime.
Cosa fare quindi davanti ad un incidente? Chiamare subito il 118 ed in caso di ingestioni di sostanze nocive, il Centro Anti Veleni  più vicino. La tempestività d’azione fa la differenza. È Inutile perdere tempo con futili telefonate a parenti, vicini ed amici per chiedere aiuto, gli unici che possono veramente soccorrere il proprio bambino sono gli uomini del 118. È bene inoltre che i genitori conoscano le manovre di disostruzione antisoffocamento per i bambini al fine di aiutarli in attesa, ricordiamolo, del 118. Assolutamente vietato indurre il vomito al bambino in caso di intossicazioni, né dargli acqua o latte. Bisogna chiamare con urgenza il Centro Anti Veleni, di cui è bene tenere il numero in vista, e seguire le indicazioni degli specialisti.


Cosa fare invece per prevenire i piccoli inconvenienti lo vediamo insieme.
In cucina i pericoli maggiori sono rappresentati dagli elettrodomestici, di cui occorre sempre staccare le spine, così come i fornelli, su cui le pentole vanno poste con il manico verso il muro per evitarne la presa da parte dei bambini. Attenzione inoltre alle tovaglie lunghe, spesso facili punti di appoggio per i bambini, che aggrappandosi, possono tirar giù piatti, posate e portate bollenti. Occorre tenere fuori dalla portata dei più piccoli anche le tavolette detergenti delle lavapiatti, altamente tossiche e facilmente afferrabili e mangiabili dai bambini.
In bagno è bene non lasciare mai soli i bambini, soprattutto nelle vasche da bagno, dove rischiano di affogare anche con soli 2 cm di acqua. Servono tappeti antiscivolo, mobiletti chiusi con cura e strumenti antiurto per la rubinetteria, spesso causa di traumi facciali. Scontato dire che flaconi di qualunque genere devono essere ben sigillati, nelle scatole originarie, per sapere la composizione chimica del prodotto in caso di ingestione, nonché phon, pinzette, forbici e lamette ben nascoste in posti sicuri e non alla portata di mano di un bambino. È fondamentale non lavare i più piccoli con acque superiori ai 40° , anche l’acqua corrente del rubinetto può subire variazioni di temperatura improvvise, ustionando la pelle delicata dei neonati.
La camera da letto dei bambini è inoltre un altro ambiente potenzialmente minaccioso, se si tengono sedie vicino alle finestre, lettini senza sbarre, letti a castello non adatti ai bimbi di età inferiore ai sei anni, lampadine che si surriscaldano, nonché penne, pile, piccoli oggetti, bottoni,monetine facilmente ingeribili dai propri figli. Mai infine lasciare i lattanti da soli sul lettone o nel girello o scuotere i bimbi con troppa enfasi, le loro testine infatti sono delicate ed al loro interno si possono creare delle piccole emorragie.


Come visto dunque, alcune precauzioni, tante volte sottovalutate, possono rendere la vostra casa un luogo più sicuro. A rendere l’ambiente armonioso deve contribuire però anche l’ approccio educativo dei genitori, come ha spiegato Beatrice Roselletti di Save the Children, il quale deve mirare alla protezione ed alla partecipazione dei più piccoli, al fine di comunicare con gentilezza e non con aggressività o stress nei confronti di un bimbo. I figli imparano come comportarsi osservando i genitori, imitandoli e reagendo in modo analogo in situazioni simili. Attenzione quindi ai turpiloqui, all’aggressività fisica, alle reazioni nervose eccessive, state pur sempre parlando con un bambino. I più piccoli hanno bisogno di affetto, di essere compresi nelle loro semplici esigenze, di sentirsi sicuri ed incoraggiati, nei  genitori inoltre cercano punti di sicurezza e soluzioni ai loro problemi.

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