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CLUB BILDERBERG

Presentazione a Pescara del libro di Domenico Moro

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Grande partecipazione di pubblico quest’oggi, presso la Libreria Primo Moroni di Pescara, grazie alla presenza dell’economista Domenico Moro, giunto in città per presentare il suo libro CLUB BILDERBERG, a cura di Aliberti Editore. A fare gli onori di casa, Maurizio Acerbo, componente della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, che ha introdotto l’argomento.

Domenico Moro, dopo aver precisato che la stesura del libro gli è stata commissionata esplicitamente dall’editore, solleticando in lui la curiosità di scoprire cosa ci fosse oltre la teoria del complotto, spiega ai presenti (citando Gramsci) che lo studio del Club Bilderberg non è per l’appunto un esercizio sul complottismo, bensì sull’egemonia della Classe Dominante all’interno delle cosiddette società democratiche, attraverso l’utilizzo del consenso. Senza la costruzione di una vera coscienza di classe, il suffragio universale, apparentemente la bandiera della democrazia, si è invece dimostrato un’arma per i Dominanti, proprio perché la Società vi è giunta impreparata.

La nostra, prosegue l’autore, è una Democrazia Oligarchica, dove una Classe Dominante governa sulle Classi subalterne.

Per il Club Bilderberg la segretezza di quanto viene discusso nel corso dei meeting organizzati è fondamentale e questo ci rimanda a forti analogie con la Massoneria, il cui simbolo per antonomasia, l’occhio della provvidenza, è ben visibile nella copertina del libro.

Il Bilderberg nasce nel 1954, fondato tra gli altri dal politico polacco Józef Retinger, per ricostruire a livello Atlantico (quindi occidentale) il Mercato Mondiale, anche per contrastare il Comunismo, uscito rafforzato dal secondo conflitto. E’ composto da un direttivo formato da 30 persone che organizzano convegni per altre 130/140 personaggi e in entrambi i casi si tratta di influenti uomini politici e manager. C’è poi una terza componente, quella degli ideologi, composta per lo più da professori universitari e pensatori, il cosiddetto Think tank, finanziato dalle maggiori multinazionali. Trattasi quindi di elementi connessi direttamente alla struttura economica, come ad esempio l’italiano Mario Monti, attualmente uno dei suoi più rappresentativi personaggi.

Al suo interno, come ci ha rivelato WikiLeaks, ci sono da sempre forti dibattiti e contrasti che le riunioni tendono però a chiarire per trovare una linea comune. Grazie alla fuga di notizie (WikiLeaks appunto) abbiamo scoperto ad esempio, Domenico Moro ce ne legge alcuni passi testuali, che nel corso del meeting tenutosi a Fiuggi nel 1957, si discusse dell’opportunità di creare una moneta unica europea

La cosiddetta Trilateral, prosegue l’autore, è invece una struttura parallela sorta agli inizi degli anni ’70, dopo le celebri rivolte (anche) studentesche iniziate alla fine del decennio precedente, dove hanno trovato posto le èlite capitalistiche dei Paesi non occidentali, quali il Giappone, la Corea, alcune nazioni sudamericane, ecc.

Al termine della presentazione del libro l’autore ha aperto un dibattito con i presenti, rispondendo alle numerose domande, spunti per ulteriori riflessioni, fra le quali vale la pena di ricordare che all’interno del Club Bilderberg esiste anche un’altra importante (e determinante) componente, quella dei mass-media, i cui stessi proprietari, almeno quelli più rilevanti, ne fanno parte, e attraverso i quali vengono “trasmessi” alla Società, i pensieri e le decisioni prese nel corso dei vari incontri; un vero e proprio Grande Fratello di Orwelliana memoria, fa notare uno dei presenti …

Prima di chiudere la serata, Domenico Moro ci ricorda l’importanza di studiare e comprendere i vari meccanismi che consentono al capitalismo di egemonizzare la democrazia, l’unico modo per provare a contrastare i nemici della cosiddetta Classe Operaia.

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