Oggi vi raccontiamo la storia di una coppia che ha la passione per i presepi, ma non un semplice presepe comune ai più, ma un presepe lungo ben 3 metri, che affonda la sua storia nella tradizione napoletana. Gli autori di questa opera sono i coniugi Rita Salerni di Pescara e il marito Cristoforo, originario di San Gregorio Armeno in provincia di Napoli, patria dei presepi.
I coniugi ci spiegano, che hanno iniziato la costruzione ben 2 mesi prima della data ufficiale, in cui il presepe solitamente viene fatto, cioè l'8 dicembre. Iniziano a lavorare al presepe a ottobre, reperendo ogni genere di materiale per la sua costruzione.
Secondo la tradizione napoletana il presepe si divide in due parti: la parte tradizionale vale a dire "povera" che, come ci spiega Cristoforo, è simbolicamente capeggiata dal classico pastore con la pecora che rappresenta l'innocenza, mentre il pastore che dorme rappresenta l'anno vecchio "dormiente" che sta per andare via, mentre la classica fontana con l'acqua da posizionare vicino la grotta dove nasce il Cristo Salvatore, rappresenta la purezza, ed è per questo che va posizionata appunto vicino la grotta.
Poi c'e l'altra parte la parte "sfarzosa" la parte nuova, degli eccessi, in contrasto con quella povera, dove le case sono tutte addobbate e arredate, e i pastori sono nettamente in contrasto con quelli poveri c'e il salumiere, il macellaio, ci sono i beni di lusso, che indicano l'egoismo la vanità dell'essere umano, in confronto alla povertà del mondo ma anche alla povertà del "vicino".
I re magi rappresentano, il viaggio della cometa che si congiunge con la nascita del nuovo sole-bambino, il pescatore, rappresenta il "pescatore di anime" mentre i vari venditori rappresentano i 12 mesi dell'anno, infatti c'è un venditore diverso per ogni mese.