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"Pescara, una città in trasformazione". Rinviato il pagamento di 47mila euro fuori bilancio

la redazione
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Abbiamo svolto il nostro ruolo di opposizione, rispettando le regole, e soprattutto abbiamo scritto una pagina di buona politica per la Città di Pescara”.

Queste le parole di Eugenio Seccia dopo il rinvio, all'approfondimento della Commissione consiliare competente, della delibera sul debito fuori bilancio di oltre 47mila euro che l'amministrazione avrebbe dovuto pagare come frutto di un accordo di transazione con il Comune e la casa editrice Carsa) necessario a pagare i 2000 libri "Pescara, una città in trasformazione" acquistati nel 2008 dall’ex sindaco Luciano D’Alfonso.

Ho presentato ben 31 istanze di sospensione anche se alcuni (2 consiglieri su 40) le hanno etichettate come strumentali ed ostruzionistiche. Ora chiederò il ritiro della delibera, accompagnata da una nuova relazione con la firma di un nuovo dirigente. Dopo ciò che è accaduto ieri in consiglio comunale – aggiunge Seccia – credo fortemente nella politica intesa come servizio al cittadino. Ora, andremo avanti combattendo le finte contrapposizioni finalizzate a tutelare le rendite di posizione. In consiglio lavoreremo per scardinare intese e inciuci che non aiutano la crescita economica e lo sviluppo della Città di Pescara. Il sindaco Alessandrini, e chi ne fa le veci – conclude Seccia – è avvertito”.

I fatti

Il debito, come detto, risale all'anno 2008 quando l'attuale governatore Luciano D'Alfonso fece pubblicare, senza incarichi ufficiali, 2000 libri contenenti immagini e pareri di esperti riguardo le opere che furono realizzate durante il suo mandato. L'opera, affidata alla Carsa Srl e fu curata da Calro Pozzi e Domenico Potenza, fu consegnata nel settembre 2008 accompagnata da una fattura di euro 100.000, fattura che poi non fu mai pagata.

Dopo quasi due anni (nel 2010 ndr) la casa editrice Carsa, si fece nuovamente avanti per chiedere il pagamento della fattura all'allora amministrazione guidata dall'ex sindaco Luigi Albore Mascia, e neanche in quella occasione la fattura fu saldata.

Dopo ulteriori 3 anni, esattamente nel luglio 2013, la Carsa avviò le procedure legali e citò in giudizio il Comune di Pescara chiedendo il saldo del dovuto.

Dopo il rigetto dei legali del Comune e una lunga transazione, si arrivò ad un accordo che prevedeva il pagamento di 47.187 euro.

Il consiglio comunale di ieri rinvia la delibera

Ieri, nel consiglio comunale, si è discusso anche di questo punto all'ordine del giorno e la delibera è stato rinviata (leggi il comunicato sul consiglio comunale di ieri) anche causando una spaccatura nella maggioranza che 

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