Stamane, come da tradizione, si è svolta in piazza Garibaldi, dinanzi al monumento ai Caduti, la cerimonia del 25 aprile. Presenti molte Autorità, tra cui il Presidente della Provincia Guerino Testa, il Prefetto Vincenzo D’Antuono, l’onorevole Vittoria D’Incecco, il Presidente del Consiglio comunale Roberto De Camillis, gli assessori comunali Giovanna Porcaro e Marcello Antonelli, i consiglieri comunali Massimo Pastore, Salvatore Di Pino e Andrea Salvati, l’abate generale Don Francesco Santuccione, oltre a tutte le Autorità Militari e ai rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, tra cui anche i reduci dei campi di concentramento. Ma soprattutto c’erano tantissimi cittadini che hanno assistito alla celebrazione.
La cerimonia si è aperta alle 10 in punto con lo schieramento dei Reparti d’Onore e l’ingresso in piazza Garibaldi dei Labari e dei Gonfaloni raccolti ai lati del monumento ai Caduti. Quindi il picchetto d’onore con il passaggio del Prefetto D’Antuono in rassegna dei corpi militari, seguito dall’Alzabandiera, sulle note de Il Silenzio, rotto solo dall’applauso dei presenti, ad accompagnare l’Inno Nazionale cantato dal Coro Polifonico della Polizia municipale, diretto dal maestro Gianluca Emerico. Subito dopo il sindaco Albore Mascia, il Presidente Testa e il Prefetto D’Antuono hanno accompagnato le tre Corone, benedette da Don Francesco Santuccione, ai piedi del monumento ai Caduti per un minuto di raccoglimento e silenzio.
Quindi la parola è passata al sindaco Albore Mascia: “Oggi la celebrazione del 25 aprile dev’essere l’occasione per riscoprire l’orgoglio e il privilegio di essere italiani e, cogliendo spunti dal Presidente Napolitano, dev’essere soprattutto una giornata in cui riflettere su quella divisione in fazioni che rischia di paralizzare il governo di una nazione, facendo nostro il monito severo e forte che è giunto dagli elettori in occasione delle ultime politiche, lasciando emergere che la misura è ormai colma”.
La cerimonia si è conclusa con l’uscita dei Labari e Gonfaloni.