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Mare ripulito con 350 litri del disinfettante Oxystrong

La redazione
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“La vicenda della balneabilità a Pescara è più torbida dell’acqua del nostro litorale e oggi abbiamo due sole certezze: in primo luogo centinaia di bagnanti per almeno 3 giorni terribili, dal 27 al 31 luglio hanno fatto il bagno in un’acqua in cui c’erano 2mila colifecali, ma né il Comune né l’Arta hanno ritenuto necessario od opportuno dirlo, per vietare quei bagni; in secondo luogo, per ripulire in fretta e furia il mare dalla presenza delle feci, l’Aca ha usato 350 litri del famigerato Oxystrong, quel disinfettante contro il quale scesero in campo, a fine anni ’90, associazioni ambientaliste e lo stesso Pd, che presentarono anche denunce in Procura, lo stesso Pd che oggi lo usa, ma non lo dice, nel silenzio delle Associazioni. A questo punto credo che per riportare la necessaria trasparenza e  tranquillità, sia necessario l’intervento di un ente terzo, ovvero di un Organismo sanitario autorizzato, che, in qualità di Commissario, assuma la responsabilità di ripetere le indagini e le analisi sulla balneazione, per chiarire cosa sta accadendo nel nostro mare, perché non è possibile che un giorno ci sono i batteri alle stelle e il giorno seguente, senza una mareggiata, senza alcuna variazione meteorologica, gli stessi batteri scompaiono”. Lo ha detto l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’ intervenendo sulla vicenda della balneazione.

“Pescara sta vivendo una vicenda di segreti, omissioni, lacune, ordinanze mai fatte, o comunque mai pubblicate, dunque non comunicate ai cittadini, che è inquietante. Il tutto nel silenzio spaventoso di un sindaco, Alessandrini, che, forse fuori città, ha completamente abdicato alle proprie funzioni e ai propri doveri – ha sottolineato Fiorilli -. La grossa falla si è aperta ad aprile, con il cedimento della condotta di via Raiale, che a oggi, a quattro mesi di distanza, non è stata ancora ripristinata, imponendo l’utilizzo di una vecchia linea, chiaramente insufficiente e a rischio cedimento. E quel cedimento è avvenuto, lo scorso 27 luglio, per ammissione dello stesso vicesindaco, con uno sversamento di liquami nel fiume e in mare non quantificabile. Per certo sappiamo solo che quello sversamento c’è stato, che la condotta è stata ripristinata solo dopo tre giorni, il 31 luglio, ma che il Comune non ha comunicato ad alcuno cos’era accaduto, pur essendo in possesso delle analisi fatte dall’Arta che ha certificato l’impennata di colibatteri nell’acqua, attestando la presenza delle feci.

Si difende il vicesindaco dicendo di avere ricevuto quelle analisi con tre giorni di ritardo dall’Arta; cosa strana, però, i risultati delle analisi suppletive, secondo cui l’inquinamento sarebbe ora scomparso, arrivano lo stesso giorno in cui vengono eseguite, ossia in tempi record. Ma il dramma è che, tra imbarazzi e contraddizioni di Arta e Comune, è emersa la verità, ossia che il mare, dal 27 al 31 luglio, era inquinato e nessuno si sarebbe dovuto fare il bagno: infatti l’Arta, che ha peccato in tema di trasparenza, ha ammesso di aver usato l’Oxystrong per ripulire le acque, e quindi, se ha usato l’Oxystrong, vuol dire che il mare era inquinato. E la cosa più grave è che sia il Comune che l’Arta non hanno detto alcunché ai cittadini ignari, che hanno continuato a fare i bagni con i bambini al seguito, e anche oggi continuano a non dire nulla su quei tre giorni terribili, quando dovevano essere installati i cartelli di divieto di balneazione, e non è stato fatto.

E continuiamo a chiederci perché il Comune, sindaco, vicesindaco, assessore all’ambiente, abbiano deliberatamente tenuto nascosto alla popolazione un dato di tale gravità, perché hanno persino divulgato un comunicato per rassicurare la cittadinanza sulla qualità delle acque anche dopo la rottura della condotta, un comunicato inutile e non attendibile se il vicesindaco sostiene che, in quel momento, non era neanche in possesso dei risultati delle analisi dell’Arta. Si commentano, invece, da sé le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Alessandrini che ancora oggi ha sostenuto che l’acqua è pulita e che non ci sono mai stati problemi, evidentemente nessuno lo ha informato di come si è evoluta la situazione e della confessione del suo vicesindaco.

A questo punto – ha affermato Fiorilli - è pienamente legittimo lo scetticismo verso le rassicurazioni odierne del Comune e dell’Arta quando dicono che il nostro mare è balneabile, specie a fronte di quelle patologie che persistono in decine di bambini dopo una giornata di mare, come gastroenterite e problemi dermatologici. L’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede che l’intera vicenda venga posta sotto un ‘commissariamento’ straordinario, attraverso l’individuazione immediata di un Organismo sanitario terzo, ugualmente abilitato a eseguire analisi certificate, evidentemente un’Agenzia per la tutela ambientale extraregionale, che possa ripetere subito i campionamenti per capire qual è la reale situazione del nostro mare, considerando che non è ancora stata ripristinata la condotta di via Raiale. Certo è che ora valuteremo quali iniziative assumere per difendere e tutelare la salute dei cittadini e soprattutto non ci resta che chiedere, ancora una volta, le dimissioni di questa giunta inadeguata”.

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