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Devono tornare in treno da Riccione, la disavventura di dieci pescaresi

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Brutta disavventura per un gruppo di cittadini pescaresi in vacanza in Emilia Romagna. A raccontare quanto accaduto è il segretario cittadino Pd Stefano Casciano: “Un gruppo di dieci persone doveva prendere ieri sera un Intercity a Riccione alle 19.20 per tornare a Pescara, ma, all’ultimo momento, hanno scoperto che questo era stato appena soppresso".

Per poter tornare a casa, i turisti "hanno dovuto recarsi fino a Rimini per prendere un Frecciabianca che li riportasse nel capoluogo adriatico. Ma neanche questo è stato possibile dato che, avendo fatto tardi a causa del fatto che nessuno li aveva avvisati che il collegamento era stato soppresso, si sono visti sfrecciare davanti il Frecciabianca che, naturalmente, non si è fermato. Così si sono trovati costretti a prendere un treno alle 21.55 per Ancona, da dove, però, di notte non partono più treni diretti a sud".

In sostanza, sono riusciti a tornare a casa solo alle 4 di notte e non certo grazie a un collegamento ferroviario, ma a dei taxi messi a disposizione gratuitamente dalle Ferrovie per ovviare alle grave mancanza di comunicazione. "Un episodio increscioso, certo, ma che deve anche - dice Casciano - farci riflettere e comprendere quanto, in realtà, la nostra regione sia tagliata fuori “dall’Italia che conta”, quella fatta di alta velocità e collegamenti continui".

Cosa fanno i nostri governanti alla Regione, in Provincia e in Comune, si chiede Casciano, "se non riempirsi la bocca di parole molto più grandi di loro, quale macroregione, infrastrutture e sviluppo economico? Il grado di efficienza dei trasporti è direttamente proporzionale allo sviluppo di una realtà territoriale ed è quindi evidente che Pescara e l’Abruzzo sono in piena recessione, al contrario di quanto propagandato dai nostri rappresentanti. Infrastrutture obsolete e assenza di collegamenti dopo le 20 danno il senso della profonda crisi in cui siamo affondati grazie alle amministrazioni di centrodestra”.

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