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Barriere architettoniche si all’abbattimento nei condomini ante 1989.

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Il 1989 segna la data per l’entrata in vigore della legge contro le barriere architettoniche e della normativa che è obbligatorio seguire nella progettazione degli edifici sia pubblici sia privati.

Nei condomini costruiti prima dell’entrata in vigore della legge, di fatto, ci sono molte barriere architettoniche a volte difficili da abbattere in quanto in contrasto con il regolamento edilizio e di igiene del Comune di Pescara.

La delibera approvata durante il Consiglio Comunale del 19 gennaio porta la firma dell’assessora all’edilizia arch. Loredana Scotolati che ha dichiarato:

“Una delibera attesa in città perché consentirà il superamento delle barriere architettoniche in tantissimi edifici – illustra l’assessore all’Edilizia Loredana Scotolati – Da tecnici e cittadini ci è stata rappresentata la grave situazione verificatasi in edifici costruiti prima del 1989, anno in cui venne emanata la normativa per l’abbattimento delle barriere e in cui, per ubicazione del fabbricato e conformazione del vano scala, non risulta possibile realizzare un ascensore dentro e fuori il fabbricato. Una possibile soluzione a questa situazione sarebbe stato il montaggio di un’apparecchiatura o montacarichi per consentire il ricavo di uno spazio attraverso il taglio delle scale, ampliando così il distacco fra le rampe. Sono anche stati presentati progetti finalizzati alla realizzazione di tali interventi, tuttavia non ammissibili per contrasto con i due Regolamenti comunali che imponevano una larghezza minima di rampe e pianerottoli pari a 1,05 metri lineari (questo il Regolamento Edilizio Comunale) e larghezza minima delle rampa pari a 1,20 (per il Regolamento Igiene e Sanità). Tali misure non consentono nemmeno la soluzione con il montacarichi ricavato col il taglio delle scale. La questione era già da tempo all’attenzione degli uffici e risultava di difficile soluzione anche in conseguenza di un parere reso dalla Asl, contrario in via generale ad un’ipotesi di riduzione della larghezza minima delle rampe delle scale. Tale posizione non consentiva l’ottemperanza a norme nazionali ed europee finalizzate al superamento delle condizioni di emarginazione dalla vita sociale di persone con disabilità motorie.

La delibera approvata oggi in Consiglio nasce per risolvere questo problema: modifica gli articoli dei regolamenti indicati, consentendo per i soli fabbricati antecedenti il 1989 una deroga alla larghezza minima delle scale. Deroga consentita solo se non ci sono le condizioni per risolvere altrimenti la situazione e se il fabbricato non è oggetto di interventi di ristrutturazione totale. E’ stato inoltre prescritto di documentare graficamente la sussistenza della possibilità di passaggio di mezzi di soccorso o feretri dopo il restringimento del vano scala”.

 “Abbiamo affrontato questo problema in Commissione Gestione del Territorio – commenta il consigliere presidente Ivano Martelli – sono molto soddisfatto dell'esito avuto in Consiglio, perché l'approvazione della delibera ci consentirà di migliorare l'accessibilità di tanti condomini cittadini e di conseguenza migliorare anche la qualità della vita dei condomini, soprattutto quelli che hanno problemi di movimento, al punto da risultare anche reclusi in casa. Erano tanti i casi segnalati ed era necessario risolvere una problematica che peraltro consente interventi per rendere più agevole la mobilità di persone disabili o con difficoltà di deambulazione, agevolando anche persone anziane e utenze deboli di ogni tipo, come le famiglie con passeggini e bimbi piccoli. Una linea che prosegue l'impegno di questa Amministrazione verso l'abbattimento delle barriere architettoniche, che è stato uno dei primi atti di indirizzo presi dopo l'insediamento e che consentirà alla nostra città di essere ancora più inclusiva”. 

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